Non è un Inter che entusiasma quella di questo periodo. E’ andata vicina ad un successo all’Olimpico ma, come ogni anno, su questo campo la squadra ha giocato un calcio friabile, immodesto e privo di quella consistenza vista in altre occasioni. L’Inter da anni gioca sul campo della Roma e dell’Atalanta senza sufficiente cattiveria agonistica, con un piglio inadeguato alla portata dell’impegno. 
E’ stato un pareggio su un campo difficile ma contro una Roma che era priva di mezza squadra, per giunta col fuoco incrociato di un opinione pubblica che ha trasformato l’Inter in una società aiutata, per aver ricevuto un regalo da Rocchi. Manca solo questo alla reputazione di un club che in tutti questi anni è stato anche danneggiato, con la differenza che, quando capita all’Inter, il mantra di stampa e avversari è che non ci si può aggrappare agli episodi. Dalle prime reazioni non sembra stia capitando altrettanto alla Roma.
C’è un problema Perisic, il quale sta giocando da inizio stagione con il freno tirato e si è lasciato andare a una dichiarazione evitabile sulle sue intenzioni di giocare in Premier.
La scorsa stagione è entrato in forma mentale e fisica solo a febbraio e quest’anno sembra già avere la testa altrove. Resta forte ma demotivato. Brozovic è un giocatore diverso, imprescindibile ma evidentemente stanco, spremuto com’è da un Inter che non ha un sostituto e la Croazia che lo impiega sempre. Joao Mario e Borja Valero fanno il compitino e questo spiega perché ci sia un evidente problema di personalità a centrocampo. La squadra resta forte ma non abbastanza per poter sognare qualcosa in più. La partita: nel primo tempo l’Inter tenta di amministrare il gioco modulandolo sui tempi che desidera ma la Roma dopo il quarto d’ora si agita e si libera dalla morsa riuscendo a trovare diverse occasioni con i lampi di Zaniolo, Schick e Florenzi.  L’Inter risulta pericolosa in altrettante occasioni ma costruendo in modo meno spontaneo, seguendo una grammatica del gioco che ogni tanto ingolfa l’iniziativa. Va vicina alla rete specialmente con i cross che trovano Icardi, Perisic e Keita ma non riuscendo nell’intenzione. 
Un palo di Florenzi scuote la squadra ma alla fine arriva l’occasione di Zaniolo in area nerazzurra, non sanzionata da Rocchi. L’arbitro incredibilmente decide di non consultare il Var e la decisione rimette a nudo una situazione che a parti invertite avrebbe fatto imbelvire i tifosi dell’Inter. 
Un minuto dopo arriva il cross di D’Ambrosio dalla destra per Keita che anticipa Juan Jesus e di stinco trafigge Olsen. 
L’Inter inizia la ripresa con il solito andamento e la Roma ne approfitta con un’iniziativa di Under che dalla distanza, senza alcuna marcatura, sistema comodamente la palla sul sinistro che libera freddando Handanovic. 1-1
Al 66° corner battuto da Brozovic e Icardi implacabile punisce i giallorossi.
Quattro minuti più tardi arriva il rigore per la Roma dopo un tocco involontario col gomito di Brozovic, ma il gesto visto a velocità rallentata sembra essere dettato da un’intenzione che Rocchi questa volta punisce, richiamato dal Var. 
Handanovic intuisce ma Kolarov tira forte a destra e segna.
Da quel momento è un festival di errori e slanci generosi alla ricerca del gol da parte di entrambe le squadre che però falliscono ogni occasione.
La valutazione è quella di una partita ricca di situazioni e alla fine sufficiente ma col retrogusto di una sensazione forte di incompletezza. Ad eccezione della partita con la Lazio, l’Inter ha mostrato fin troppi limiti con squadre di alto livello, denunciando un calcio macchinoso, convenzionale, artificioso, privo di freschezza. 
C’è qualcosa che rende questa squadra meno veloce, più prevedibile e stanca degli avversari di pari livello o che, come il Barcellona hanno qualcosa in più. 
Logico immaginare che con la Juventus in trasferta le cose andranno anche peggio, considerando che il centrocampo è in affanno e Nainggolan andrà recuperato evitandogli l’ennesima ricaduta. Il belga è un fattore in meno, mentre lascia increduli la forza straripante di Zaniolo, il quale pochi mesi fa giocava nella Primavera dell’Inter e in società non ci si è accorti o si è sottovalutata la sua crescita. Si è trattata di un’esplosione che imbarazza la scelta di cedere un giocatore dall’avvenire garantito. 
Venerdì sera dunque la sfida impossibile contro una squadra che sta vincendo quasi ogni partita. Se l’Inter darà qualcosa in più e concederà molto meno di quanto abbia fatto con Tottenham e Roma, altrimenti la sconfitta è garantita.
Amala.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 03 dicembre 2018 alle 00:00
Autore: Lapo De Carlo / Twitter: @LapoDeCarlo1
vedi letture
Print