Il giovin signore ci riprova. Il rifiuto a procedere da parte della Federcalcio non è stato un valido motivo per deporre le armi, Andrea Agnelli, come promesso, prosegue nella sua crociata per riavere i due scudetti sottratti alla Juventus dopo lo scandalo Calciopoli. Adesso lui e i suoi legali si sono rivolti al Coni, prendendo di mira anche la Figc e aggiungendo anche un carico alla richiesta iniziale: risarcimento danni. All’Inter, a detta del presidente della Juventus, non è stato assegnato lo scudetto degli onesti, ma quello dei prescritti. Beh, alla fin fine, considerate le condizioni legali attuali, non ha tutti i torti. La prescrizione c’è, quindi non c’è alcuna possibilità di procedere contro la società nerazzurra. Inoltre, essendo mancato nel frattempo Giacinto Facchetti, non si potrebbe chiamare a testimoniare né accusare colui che viene indicato come il simbolo delle malefatte nerazzurre. E poi, a partire dal 1994, quanti 'titoli dei prescritti' (scandalo doping) ha conquistato la Juve?

La legge parla chiaro, ma evidentemente a Torino qualcuno non ci sente. Agnelli ha deciso di vestirsi da supereroe e difendere i colori bianconeri fino all’ultima goccia di sudore. Lo fa per ottenere il consenso dai tifosi, elettrizzati dal suo spirito di rivalsa e competizione ma anche, almeno molti di loro, infastiditi dai suoi primi anni di gestione (risultati alla mano…). Faccia come gli pare, non saremo noi a giudicare. Se vuole mettersi contro anche le istituzioni del pallone, è una sua libera scelta. Se vuole pagare i suoi legali per tante altre scartoffie e numerosi atti legali, insista pure. La legge non è sempre interpretabile come lui auspicherebbe. Mi sorprende però una cosa: dove nasce la richiesta di risarcimento dei danni di cui il giovin signore ha detto? Se anche l’Inter fosse stata giudicata colpevole all’epoca, forse alla Juve avrebbero inflitto una pena più leggera consentendole di mantenere alto il proprio profilo?

Quei due titoli di certo le sarebbero stati tolti, perché un’eventuale condanna nerazzurra non avrebbe assolutamente riscattato la società Juventus agli occhi dei giudici. Avrebbe solo negato all’Inter lo scudetto 2006, con una penalizzazione simile a quella di altre società coinvolte. Agnelli sostiene che in base al rapporto di Palazzi l’Inter sarebbe colpevole quanto la Juventus e avrebbe meritato la stessa sorte? Allora lui, evidentemente mal consigliato, dimentica che anche contro la sua società Palazzi si è espresso duramente, chiedendo penalizzazione e serie C, evitata dopo un patteggiamento con conseguente grande soddisfazione degli avvocati di parte bianconera. Nel caso dell’Inter, oltre alla richiesta di un Pm, altrettanto dura, non c’è mai stata una controreplica che avrebbe potuto alleggerire le responsabilità di Facchetti di fronte a un giudice, quindi perché tanto accanimento? Non esiste sentenza che condanna il club nerazzurro, solo un rapporto di una pubblica accusa che vale zero senza una replica dell’altra parte in causa.

È solo nella testa di Agnelli e di gran parte dei tifosi juventini che l’Inter è colpevole alla pari della Juventus. E, anche se riuscisse a ottenere la revoca del titolo 2006, il giovin signore non potrebbe veder restituiti i due scudetti che reclama, perché le colpe del suo club sono state verificate e assodate. E poi, risarcimento danni per cosa? Dovrebbe essere la Juventus a risarcire le altre società per quanto accertato dai fatti che la inchioda alle proprie responsabilità. Invece siamo arrivati alle pretese, quando sarebbe stato il caso di ammettere le proprie colpe e chiudere il discorso una volta per tutte. Ce ne vuole di coraggio ad andare avanti, davvero. Invece di trascorrere del tempo in aule di tribunale, davvero Andrea Agnelli dovrebbe staccare la spina e andare in vacanza, come Moratti gli ha sarcasticamente consigliato. Magari riflettendo sotto l’ombrellone si renderebbe conto dell’inutilità della sua crociata e della pessima figura che sta facendo lui e, di conseguenza, la società che rappresenta. La volontà di mettersi tutto alle spalle è totalmente assente, mi chiedo come possa sperare di guardare al futuro se resta testardamente aggrappato al passato. Vuole insistere? Faccia pure. Ogni porta (legale) che gli sbatteranno in faccia produrrà un suono gradevole alle orecchie dei tifosi nerazzurri. E penso non solo alle loro…

Sezione: Editoriale / Data: Ven 12 agosto 2011 alle 00:00
Autore: Fabio Costantino
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