Erick Thohir ha vissuto ieri il primo vero giorno da presidente dell'Inter. Ha detto che verrà a Milano intorno alle 4 volte all'anno, ma quando c'è dimostra di voler stare a fianco della squadra il più possibile e, nonostante l'incontro con Pisapia quasi concomitante, il tycoon ha voluto esserci a tutti i costi alla prima da numero uno alla Pinetina. "E' un giorno bellissimo, il sole splende, ho avuto anche l'opportunità di incontrare Ivan Cordoba. E devo dire che mi è piaciuta la partita. Il feeling coi tifosi, poi, è stato da subito qualcosa d'incredibile", queste le sue parole al termine del primo tempo della gara col Chiasso, quando ET ha lasciato Appiano per tornare in città per l'incontro col primo cittadino meneghino. 

Sulle condizioni climatiche e i tifosi nulla da dire, la partita invece è stata decisamente sottotono come prestazione di squadra (si tratta pur sempre di una sconfitta, anche se in amichevole), ma quello che contava era altro, il contorno. E il vero "top player" della giornata si è dimostrato proprio lui, Erick Thohir, che non ha di certo deluso le attese (e non Leo Messi, su cui ha scherzato come possibile obiettivo di mercato).

E' un uomo dei media, uno che vive con passione la vita e gli affari. Il pubblico nerazzurro lo ha omaggiato come nuovo presidente (senza dimenticare chi c'è stato negli ultimi 18 anni) e lui si è concesso alla platea, a cui ha rivolto anche un inchino, prima della gara. Ha saltellato al "chi non salta rossonero è" (tormentone lanciato da lui stesso nella conferenza stampa del Melia) da vero ultrà. Il tutto sempre al fianco dei partner Soetedjo e Roeslani, quasi divertiti da tutto il calore e clamore che stanno ricevendo, e soprattutto di Bedy Moratti, che ha fatto le veci del fratello, ma sta a simboleggiare l'unione di intenti tra la nuova e la vecchia dirigenza, a rendere il passaggio meno traumatico, per quanto epocale.

Nemmeno il Thohir uomo di calcio ha deluso. Il tycoon è stato chiamato ad esprimere una preferenza sugli undici in campo e senza pensarci ha fatto il nome di Juan, oltre alla certezza Cambiasso. E' di fatto il primo "cocco" del nuovo presidente, che è rimasto impressionato dall'autorità e della sicurezza mostrata in partita dal brasiliano. Nessuna sorpresa però: Thohir punta sui giovani per far tornare grande l'Inter, senza prescindere dal giusto mix con qualche giocatore di esperienza. Questo il suo credo e Juan incassa i complimenti meritati per quanto è cresciuto da quando è arrivato in Italia da semisconosciuto. Un giovane di bellissime speranze, scovato da osservatori bravi ed attenti, senza spese folli. Da qui si ripartirà, con investimenti anche importanti, ma legati alle necessità dell'allenatore e frutto di una grande opera di scouting (l'unica via per provare a crescere nei risultati tanto economici quanto tecnici nei prossimi anni).

Gli altri candidati a "preferiti del presidente" Thohir  (suona strano dopo anni, ma è così) erano assenti per nazionali e guai fisici. I vari Taider, Icardi e Kovacic non erano infatti a disposizione ed avranno altre occasioni per farsi vedere davanti ai nuovi proprietari. Tutti loro rappresentano il futuro prossimo dell'Inter, ma Juan per ora sfrutta l'occasione e mette la freccia. Sta agli altri adesso rincorrere a suon di buone prestazioni. Tanto di notte a Giakarta il presidente è sveglio e segue i suoi con passione, magari messaggiando con l'altro presidente, quello onorario. E gli osservati speciali saranno per forza loro, con un preferito, per ora...

Sezione: Editoriale / Data: Dom 17 novembre 2013 alle 00:01
Autore: Luca Pessina / Twitter: @LucaPess90
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