In un agosto da bollino rosso, caldissimo, torrido, con un’afa che non ti lascia respirare, l’Inter prova a rinascere sull’asfalto infuocato come dalle sue ceneri. Moratti sventola il libretto rosso alla sede milanese dell’UBS, regalando un nuovo futuro alla sua creatura prediletta concludendo l’accordo con i cinesi, mentre a Spalato, quasi contemporaneamente, alla prima ufficiale in rosso, Stramaccioni ipoteca la qualificazione contro l’Haijduk, con un 3 a 0 bello e tondo che non può che far ben sperare. Il tutto mentre Branca se ne torna dal Brasile con tre quarti di Lucas nella valigia, l’obiettivo principale che Stramaccioni, quando era andato a vederselo fino in America, aveva indicato per trasformare la sua Inter da bella comprimaria a possibile protagonista con il talento del brasiliano a scardinare le difese nel suo 4-2-3-1, provato a Pinzolo fin dalla prima partitella in famiglia.

Cinesi-Hajduk-Lucas, un altro 3 a 0 bello e tondo come quello di Sneijder, Nagatomo e Coutinho, che cambia in un colpo solo, nel segno del 3, l’orizzonte nerazzurro. A dire la verità non credevo a un’Inter così convincente a Spalato. Dopo le difficoltà viste contro il Como, in parte, e a Glasgow, pensavo a un preliminare da vecchia Inter che la bellissima e quasi commuovente telecronaca di Bruno Pizzul poteva rievocare. Un preliminare modello Helsinborg, tutto sudore e sofferenza, con il rischio figuraccia-eliminazione e la paura che Sneijder potesse diventare un’altra incognita di difficile sistemazione, come lo era stato nell’era Ranieri e come era sembrato nel primo tempo contro il Celtic. Invece il 3 a 0 “sneijdercentrico” che sa di qualificazione del Poljud non ammette repliche, fa pensare a un inter “quasi perfetta”, come dice Strama con falsa modestia a fine partita, ma il “quasi” a questo giro glielo possiamo benissimo abbonare. L’abbraccio dei 3, Sneijder, Zanetti e Stramaccioni dopo il
primo gol dell’olandese è un messaggio forse ancora più importante delle 3 reti segnate a Spalato, l’Inter è viva già il 2 agosto, non snobba l’Europa League e ha una profonda sete di riscatto.

Non credevo neanche alla missione Lucas, dopo le difficoltà che l’Inter versione low-cost aveva palesato nella prima fase di mercato, facendosi sfuggire Lavezzi e non riuscendo a chiudere neanche per Poli.  Non pensavo che Branca potesse arrivare vicino all’obiettivo come è riuscito a fare nel suo ultimo viaggio in Brasile, con in pugno praticamente il crack brasiliano. Un’operazione che ha il sapore di antico mecenatismo morattiano, un colpo capace di risvegliare anche i tifosi interisti più scettici e di dare una bella trasfusione alla campagna abbonamenti, con il nuovo stadio di San Donato sullo sfondo.

L’Inter così, bella e rossa, su un asfalto infuocato, prova a rinascere e a fare di nuovo paura, nel segno del 3, come per rievocare il “dio triplete” e portarselo di nuovo dalla sua parte. Caccia ad agosto rosso continua. Stay tuned.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 04 agosto 2012 alle 00:01
Autore: Marco Barzaghi
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