C'era una volta un calciatore slovacco che aveva conquistato il cuore dei tifosi dell'Inter con la sua abilità in difesa e la sua dedizione alla maglia. Dopo la caduta di Samir Handanovic e la presa della sacra porta da parte di André Onana, Milan Skriniar fu eletto a gran voce capitano dal popolo interista, che vedeva in lui il condottiero ideale della squadra. Milan Skriniar sarebbe diventato una leggenda tra i nerazzurri, un eroe che aveva già dimostrato di saper difendere e contrastare gli attaccanti avversari come nessun altro.

Ma, come in ogni favola che si rispetti, un colpo di scena stava per sconvolgere il destino del valoroso capitano dell'Inter. Un giorno, Skriniar incontrò l'astuto imperatore saraceno Nasser Al Khelaifi e il suo fidato generale Christophe Galtier del Paris Saint-Germain. I due lo sedussero con un baule di tesori più la promessa di 20 milioni di euro alla firma e lo portarono via con loro in Francia, dove lo costrinsero a prestare giuramento al loro regno. I tifosi dell'Inter rimasero sconvolti, con un vuoto nella difesa più grande della voragine che si apre quando crescendo scopri che le bandiere nel calcio non esistono più.

Ma la vita va avanti e la squadra doveva continuare a lottare per la gloria. Si diceva che un nuovo cavaliere sarebbe apparso per proteggere la sacra porta, mentre la fascia di capitano sarebbe stata affidata a un guerriero fiero e potente, noto per la sua forza e la sua caparbietà: Lautaro Martinez. E così, mentre il mondo del calcio si preparava per questa nuova era, il popolo interista era perplesso. Molti erano i nomi di valorosi difensori che circolavano, ma nessuno sembrava avere le abilità e l'impatto del fuoriclasse slovacco.

Eppure, i tifosi non perdevano la speranza. Sapevano che nell'oscurità, il talento e la forza possono emergere dalle più inaspettate fonti. Forse il successore di Skriniar sarebbe stato un giovane prodigio come Scalvini, una giocatore esperto come Smalling o addirittura un semplice sconosciuto. Il consiglio dei saggi guidato da Marotta e Ausilio non aveva ancora deciso. Così, con la fascia di capitano sulla spalla e la speranza nel cuore, anche il fiero Lautaro guardava avanti, verso un futuro pieno di incertezze ma anche di possibilità.

Con i tifosi che continuavano a sostenere i loro beniamini a San Siro e una squadra unita come una sola forza, nessuna sfida sarebbe stata troppo grande, nessun ostacolo troppo arduo. Come un cavaliere errante, Skriniar si sarebbe presto messo in viaggio alla volta di nuove imprese in terre sconosciute. Alcuni continuavano a cantarne le lodi: "Un capitano, c'era solo un capitano", ma la scelta oramai era compiuta. Il difensore slovacco si congedava dai compagni mettendo fine alla sua fiaba in nerazzurro. Ma quella dell'Inter era una storia destinata ancora a vivere attraverso le gesta di nuovi eroi.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 30 gennaio 2023 alle 00:01
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DanieleAlfieri7
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