Alla vigilia della delicata trasferta di Napoli, dove l'Inter cercherà di chiudere il discorso qualificazione alla prossima Champions League, Luciano Spalletti si intrattiene con i giornalisti presenti nella Media House del Suning Training Centre nella consueta conferenza stampa pre-gara. FcInterNews.it è sul posto e riporta le sue dichiarazioni.

Con quale approccio si affronta questa partita? Con l'obiettivo di vincere a tutti i costi?
"Noi cerchiamo di affrontare sempre le partite per portare a casa il massimo. Ci sono due partite e siamo in condizioni di disputarle in maniera corretta perché ci siamo allenati bene e nelle ultime gare anche se non abbiamo vinto spesso le abbiamo affrontate bene. Si cerca di vincerla, anche a rischio di perderla. Non è la partita contro la Lazio dell'anno scorso, è una partita differente. E come ho detto prima sappiamo che è una partita importantissima e diventa fondamentale arrivarci nel modo giusto, che vuol dire aver fatto le cose nella maniera corretta in settimana. Non sono tanto le intenzioni, è come ti comporti che fa la differenza".

Viste le tante voci sul futuro, il lavoro dell'allenatore sta diventando sempre più complicato?
"E' complicato perché è importante, bello, difficile. In base alla scelta su come farlo diventa difficile ma se si vuole parlare di allenatori a me interessa solo Ancelotti perché è un maestro del nostro mestiere, una persona che stimo sotto tutti gli aspetti e uno dei più bravi, dei più grandi che ci sono stati nel nostro calcio. Penso a lui e a quel che fa fare alla sua squadra perché per me conta domani".

Icardi rimarrà all'Inter? Il suo rapporto con l'ambiente è compromesso?
"Io dò sempre valore alle cose che si dicono. Icardi è un buon ragazzo e un bravo calciatore e se lui dice questo bisogna prendere in considerazione quel che dice. A noi fa piacere".

Come valuta la stagione di Lautaro e quanto è cresciuto?
"Mi aspettavo la convocazione perché ogni volta che ho sentito parlare di questo calciatore i discorsi vanno sempre nella stessa direzione. Ci si trova d'accordo. E quindi mi aspettavo la convocazione e un ruolo importante. Fare una stagione in un club come l'Inter dà sicuramente forza, convinzione, conoscenze diverse a tutti. Lui si sarà cibato di queste cose nuove che ha trovato qui e ora è un giocatore ancora più forte di quando è arrivato. La caratteristica che spicca è sicuramente il carattere. Ha forza mentale, caratteriale. E' un calciatore da grandi club per questo motivo. Riesce a mantenere sempre il massimo delle potenzialità che ha per il carattere. Non si fa limitare da un avversario, un contesto, un momento di come si parla di lui. Esibisce sempre lo stesso marchio".

Da due anni a questa parte quale aspetto è più migliorato in questa squadra?
"Non siamo stati bravissimi a ribaltare tutto il modo di stare in campo perché qualche risultato l'abbiamo lasciato per strada anche quest'anno. L'anno scorso di più, quest'anno di meno, ma non solo per il risultato, proprio per l'atteggiamento della squadra, per la consapevolezza. Sotto questo aspetto dobbiamo fare dei passi in avanti. Però siamo cresciuti, abbiamo lavorato in maniera corretta e secondo me dei risultati si sono visti. Il massetto è stato fatto. Ora bisogna appoggiarci della roba sopra".

Aver raggiunto la Champions l'anno scorso e quasi quest'anno con la limitazione del settlement agreement cosa significa?
"Significa aver fatto bene nel presente per un futuro ancora migliore. Quello qualche limitazione la portava. Però è chiaro che c'è da risalire sul pullman che porta in Champions e dobbiamo farlo. Soprattutto dobbiamo portarci i milioni di interisti che se lo meritano e hanno fatto vedere grande attaccamento a questi colori e vanno portati nella competizione più bella del mondo".

Dieci punti dal Napoli invece dei 19 dell'anno scorso. E' il gap giusto o si poteva fare di più?
"Non lo so, dico solo che ci siamo impegnati molto facendo le cose in maniera seria e professionale. I calciatori lo sono e hanno sempre dato il massimo, poi in questo si torna al discorso del carattere che dipende il carattere che hai. Con quello riesci ad evidenziare le tue capacità oppure ad essere influenzato o influenzabile nella prestazione. Quello fa la differenza. Sennò sei costretto a doverti difendere da quel che dicono di te se non ti fai vedere allo stesso modo".

L'anno scorso quarti, stavolta potreste arrivare terzi.
"Dobbiamo ancora arrivarci. Parlare di un risultato scontato non mi trova d'accordo".

Quanto significa questo?
"Sono discorsi che si fanno dopo. Non ci si sposta un millimetro da quel che si vuole. Devo essere concentrato e fermo sull'obiettivo attuale: la partita attuale. Allenatori che cambiano, discorsi che si fanno, sono un riscaldare sempre la stessa minestra. Per me la cosa fondamentale è essere addosso a questa partita, con la squadra, i propositi, i discorsi. Le attenzioni. E io sono lì".

Ti ha sorpreso il divorzio Allegri-Juve? Quanto pesa la tessera Spalletti per il futuro?
"L'unica cosa di cui parlo e l'unico allenatore di cui parlo è Ancelotti".

Quest'anno non avete potuto puntare su diversi giocatori importanti, penso soprattutto all'Eintracht. Un'Inter al top poteva raggiungere risultati migliori?
"Dei momenti di difficoltà li passano tutti. Ci passano le squadre forti e deboli, il supporto dell'entusiasmo del momento ti dà una mano. Se ci si arriva tranquilli, con un risultato precedente importante ti fa inanellare risultati utili in ripetizione al momento che tu passi. Purtroppo c'è stato un momento in cui anche le limitazioni Uefa ci hanno costretto a qualche problema in più. Lì poi conta anche il pacchetto delle partite, perché involontariamente ti tira dietro anche la successiva. Di conseguenza abbiamo passato dei momenti difficili che per certi versi sono stati sopportati bene. Siamo riusciti a uscirne bene".

Avendo visto la Lazio vincere ha ripensato all'eliminazione contro di loro?
"Quando vai fuori da una competizione ti fa male e ti dispiace. Purtroppo può succedere perché la Lazio negli ultimi anni è spesso stata davanti all'Inter. Per cui ci devi giocare e devi far vedere di essere oltre loro. E' una delle cose che pesano sull'analisi generale essere usciti dalla Coppa Italia. Sono partite che si potevano portare a casa, però anche questa è stata condotta per larghi tratti bene. Non siamo mai usciti da una competizione evidenziando di essere inferiori all'avversario. Siamo usciti per particolare che ti girano in un modo o l'altro. In generale il comportamento è stato corretto anche se poi il risultato non lo è stato".

FcIN - Le è successo di tornare con Icardi sulla decisione riguardante la fascia?
"Diventa difficile perché tornare su quel discorso lì significa dover rivedere le nostre posizioni. Il calciatore si s sta allenando in maniera corretta. Lui è dentro il comportamento che deve avere, per cui è tutto a posto".

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Sezione: Copertina / Data: Sab 18 maggio 2019 alle 12:05
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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