A volerla prendere alla leggera, così come dovrebbe essere per ogni argomento di carattere pallonaro, si potrebbe scrivere un romanzo sulle convocazioni del nostro ct per i mondiali brasiliani. Saltando a piè pari il discorso portieri - in cui Buffon detiene una specie di monopolio unilaterale scalfibile eventualmente solo da una sua manifesta impossibilità di deambulare - la lista dei difensori è piena di sorprese.

Coccolati da quel retro-pensiero da cui tutti noi interisti siamo affetti in tema di rapporti Inter-Nazionale, verrebbe da scrivere, tra il serio ed il faceto, che, ad esempio, la posizione di limbo assicurata a Ranocchia da mister Cesare "non tutte le ciambelle vengono col buco" Prandelli, parrebbe essere l'esatto risultato delle ondivaghe voci sul suo futuro. Vale a dire tutto scritto a seconda del destino del nostro caro Andrea. Di modo che, ove Rana avesse preso in tempo le vie di Torino, forse avrebbe avrebbe avuto maggiori chance di una chiamata definitiva per il Brasile. In caso contrario, certamente avrebbe preso la via di casa.

Il mancato rinnovo, allora, è un po' come un'arma a doppio taglio: da un lato, avrebbe potuto farti tornare a casa, dall'altro - ove si fosse ceduto alle lusinghe di Conte - il volo per il Sud America sarebbe stato certamente assicurato, ed in prima classe. La chiamata di Abate e De Sciglio risponde un pò alle stesse logiche: ma voi vi immaginate se Abate e Maggio avessero avuto le maglie invertite? Secondo me, senza retropensieri, sarebbero state invertite pure le chiamate; così come quelle di De Sciglio e Criscito sbeffeggiato da Cesarone Prandelli perché tesserato per una squadra russa che, ai poteri forti del calcio italiano, gli fa un baffo. Ma che vuoi, il fascino del rossonero è sempre intatto. Soprattutto per un uomo tutto d'un pezzo qual è il nostro mister.

Ma passiamo oltre. Sul centrocampo, in verità, non c'è molto da dire. In effetti quelli che dovevano essere chiamati sono stati chiamati ed il "codice etico" dell'uomo tutto d'un pezzo non ha fatto stragi di innocenti. Le stragi, semmai, sono state fatte in attacco. Pare che Prandelli la faccia apposta: via ogni granello di umanità e simpatia da questa nazionale. Rossi è l'unico atleta forte, simpatico, serio, senza tatuaggi, con ancora i peli alle gambe come gli uomini normali che giocano al calcio? Bene, via, di corsa, ci sono altri al suo posto. C'è persino Antonio Cassano. Sì, proprio lui, quello di Bari vecchia, quello che, quando vestiva la maglia dell'Inter, aveva chiuso con l'azzurro per stessa ammissione dell'uomo dei codici etici soggettivi.

C'è Balotelli che - su richiesta del nostro mezzo allenatore - dovrebbe essere nientemeno che coccolato da noi tifosi intelligenti. C'è Insigne, autore di una stagione a dir poco altalenante. Ecco, non mi spiego come mai ci sia Insigne; di interessi economici di Juventus e Milan in merito, non so nulla. Manca Destro, spero non per il codice etico del pugno ad Astori. Spero, perché non ne ho la certezza.

Insomma, diciamocelo francamente: questa non è una nazionale simpatica, almeno per noi interisti. E' una Nazionale con Buffon, Bonucci, Chiellini, Balotelli, Barzagli, Pirlo e compagnia cantante. Cosa volete che vi dica? Io non ci riesco a tifare gente che, per tutto l'anno, attacca l'Inter in ogni dove. Sì, lo so che l'inno dovrebbe unirci tutti insieme appassionatamente, ma sfociare nell'ipocrisia mi pare troppo. Io non sono ipocrita, Cesare Prandelli detto pure "non tutte le ciambelle vengono col buco" non è il mio ct ideale, i giocatori nemmeno. Se segna Kovacic sono più contento di un gol in rovesciata di Balotelli. Altrimenti, che rumoredeinemici sarebbe?

Giancarlo De Cata

Sezione: Calci & Parole / Data: Mer 04 giugno 2014 alle 01:30
Autore: Redazione FcInterNews.it
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