"Se si cerca un uomo per l’estate, lo si può trovare dalle parti di Lautaro Martinez. Era un po’ di tempo che non si vedeva un attaccante così fisico e così innamorato di sé, un narcisista innocente senza bisogno del mondo, capace solo di dare. I grandi giocatori si distinguono da quello che sanno aggiungere a una squadra. Giocare bene è un fatto comune, tocca poi all’entusiasmo popolare decifrarlo, darle una maschera, un’epopea. Ma sono pochi quelli che cambiano le squadre. Lautaro lo ha fatto da subito". Questa l'analisi di Mario Sconcerti sul Corriere della Sera.

"Dovrà passare tempo, dovremo tutti capire, ma i sintomi di Lautaro sono i migliori, sono quelli che cambiano le gerarchie - continua Sconcerti -. Pensate a un’Inter che riesca a mettere insieme sia lui che Icardi. Oppure pensate a un’Inter che non ci riesca, che faccia i conti con un centrocampista in più e un attaccante in meno. Che senso ha? Cerchi giocatori intorno al mondo, ne trovi uno all’altezza poi dici che deve rientrare a centrocampo. Il senso dell’equilibrio nel calcio ha le colpe stesse della geometria. Tu la studi per tutta la vita poi scopri che qualcuno ne ha inventata un’altra. Questo è il calcio di Spalletti, che pure è tecnico finissimo, ma ha sempre il nuovo alle spalle, insegue quello che ha già avuto, non quel che resta da inventare".

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Sezione: Rassegna / Data: Lun 13 agosto 2018 alle 11:39 / Fonte: Corriere della Sera
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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