In questi giorni La Repubblica sta analizzando a una a una le sette maggiori candidate all'alta classifica in Serie A. Oggi è la volta dell'Inter, definita "un rompicapo tecnico" per i dirigenti dopo quanto accaduto con Hakimi e Lukaku. "Marotta e Ausilio avrebbero potuto dimettersi, rimarcando la loro distanza dalla proprietà e lasciando a nuovi manager il compito di smantellare la squadra per ridurre il debito: ma se oggi parliamo “solo” di ridimensionamento, o meglio di rompicapo tecnico per ripartire con una squadra il meno indebolita possibile, è perché la dirigenza italiana ha accettato il sudoku legato ai guai di Suning - secondo il quotidiano - La strada maestra resta la cessione del club, ma questo è un tema riservato alla proprietà cinese".

Intanto c'è il campo, la squadra da ridisegnare. C'è un gruzzolo reinvestito solo in piccola parte per Dumfries, perché per il resto Calhanoglu e Dzeko sono arrivati a zero. L'olandese ha piedi peggiori ma stacco superiore rispetto al marocchino. Calhanoglu dovrà fare il Luis Alberto della Lazio. A sinistra Dimarco prende il posto di Young, ma il titolare sarà probabilmente Perisic.

E qui si arriva alla madre di tutte le sostituzioni, quella di Lukaku. Scrive Repubblica che Dzeko non può essere il cambio di Lukaku ma è incoraggiante la sottolineatura che guarda al passato: se Lautaro è simile a Aguero, come qualcuno afferma, farà piacere ai tifosi sapere che il "Kun" ha realizzato 78 gol con il bosniaco a fianco, che ne aveva aggiunti 48 (parliamo di cifre nell'arco di quattro stagioni). Bisognerà però capire chi altro arriverà.

L'anno scorso scavò il solco Conte, quest'anno non c'è più Pirlo e c'è Allegri. Inzaghi è l'incognita dell'equazione. Partirà da una difesa che è stata la migliore degli ultimi due campionati e dalla crescita di campioni ancora giovani come Barella e Bastoni.
Sezione: Rassegna / Data: Gio 19 agosto 2021 alle 12:02
Autore: Redazione FcInterNews
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