"Sabato, dopo il derby vinto, Conte ha abbracciato a lungo il «suo» Lukaku. Ma ieri, nel cuore di una domenica di miele, il tecnico deve aver registrato una fitta gastrica davanti all’immagine di Dzeko che saliva in cielo, come Romelu, per schiacciare in rete il gol che regalava la vittoria a una Roma in dieci". Lo scrive Luigi Garlando, nel suo consueto commento del lunedì su Gazzetta dello Sport, in riferimento alla coppia d'attacco da sogno che Conte ha cullato per gran parte dell'estate, salvo poi dovervi rinunciare appena dopo la decisione del bosniaco di rinnovare con i giallorossi.

"Sei reti in due nelle prime quattro giornate - sottolinea il giornalista -. Quella era la coppia che aveva in testa. Gol e centimetri, sarebbe stata una pacchia far la guerra con quei due davanti. Ma soprattutto Dzeko, con la sua arte di arretrare e mandare in rete i compagni, avrebbe completato l’Inter che è solida, ma non eccelle nella rifinitura. Il sogno di Conte è crollato a un passo dal traguardo, come Dorando Pietri: 5 milioni di distanza che sono una goccia nel mare del fatturato Suning. Vedremo alla fine quanto sarà pesata questa rinuncia. (...) Occhio quindi all’allegra spider di Fonseca, che procede a fari spenti. Più prevedibile la candidatura del Napoli. La vittoria di Lecce è meno banale di quel che sembra. Perché, dopo l’impresa contro l’euro-Liverpool, il rischio down in un caldo pomeriggio di provincia era alto. In passato, in questi casi, il Napoli ha steccato spesso. Stavolta ha vinto largo, forte di una profondità di rosa che prima non aveva e di un Ancelotti che ha già dimostrato di saper smanettare il turnover meglio di Sarri. L’opzione Llorente, preziosissima, per esempio, prima non c’era. La doppietta dello spagnolo potrebbe aver indotto un’altra puntura gastrica nella domenica di miele di Conte, perché anche a lui avrebbe fatto comodo Fernandone come ariete di scorta. Il Napoli ha già il miglior attacco: 13 reti. Anche la Roma è salita in doppia cifra: 10 reti, come il Sassuolo. Per ora la classifica racconta un’Italia da stereotipi. Ai primi quattro posti c’è un Nord pratico, essenziale e risparmioso: l’Inter che ha subito un solo gol e la Juve che ha vinto solo di «corto muso»; e c’è un Sud solare, allegro e divertente: il Napoli e la Roma che segnano tanto. Siamo in un Bel Paese, con un bel campionato". 

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Sezione: Rassegna / Data: Lun 23 settembre 2019 alle 08:45
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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