A un anno di distanza, l'Inter ha un'altra occasione. Lo scorso anno, netto 2-0 blaugrana al Camp Nou. E allora Conte spera che la storia non si ripeta, anche visti i momenti contingenti delle due squadra. "Sulla carta i nerazzurri partono nettamente sfavoriti quanto a conoscenza e attitudine a giocare in Champions - sottolinea il Corriere dello Sport -. Nonostante gli innesti estivi di Godin (59 presenze) e Sanchez (52), le gare disputate dagli interisti sul più importante palcoscenico europeo sono appena 239, poco più di un quarto rispetto alle 882 che hanno totalizzato i calciatori di Valverde. Un esempio per capire meglio il canyon di esperienza che divide le due formazioni: Messi (136 gettoni) e Busquets (107) in due superano l’intera rosa di Conte. Se contasse solo il passato, Handanovic e compagni di chance non ne avrebbero molte. Eppure l’Inter ci crede. Non solo per i risultati ottenuti finora in Serie A o per il video motivazionale che ieri il club ha diffuso attraverso la sua Media House (il titolo è “Fare cose impossibili non è da tutti”): c’è molto di più dietro la fiducia nerazzurra. La nuova mentalità portata da Conte, uno simile a Mourinho ovvero colui che al Barça ha fatto più volte male negli anni, è importante, ma a non spegnere la fiammella della speranza nella gente contribuisce anche il tasso tecnico nerazzurro che, grazie soprattutto a Sensi e Barella, è cresciuto rispetto allo scorso anno. Con i “piccoletti” l’ex ct azzurro va all’attacco dei giganti che negli ultimi anni hanno fatto incetta di trofei e sogna l'impresa. Una specie di Davide contro Golia. Per sognare basta non guardare le presenze in Champions…". 

Sezione: Rassegna / Data: Mer 02 ottobre 2019 alle 09:20 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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