Uno spartito riconoscibile ormai da tre anni e con pochissime divagazioni, ciò nonostante particolarmente efficace. Questa è la Sampdoria, soprattutto tra le proprie mura, sebbene proprio l'Inter abbia dimostrato lo scorso anno come ci siano alcuni limiti entro i quali potersi infilare (vedi l'ultimo 0-5). Giampaolo gioca il suo calcio, chiunque abbia davanti. Non specula sulle magagne altrui, resta alto con la difesa (la famosa ossessione per la “linea” che lo accomuna a Sarri) e punta su giocatori che conoscono il suo credo insieme ad altri che sta aiutando a crescere a grande velocità.

Dei quattro probabili difensori nel suo consueto 4-2-3-1 tre lavorano con lui già dallo scorso anno (Bereszynski, Andersen e Murru), uno lo ha già avuto a Empoli (Tonelli) e nelle recenti stagioni si è allenato con Sarri, assorbendo una filosofia molto simile a quella dell'attuale allenatore. Nelle prime gare della stagione, in pochi si sono accorti che la Samp ha cambiato metà degli interpreti in difesa tra i titolari, anche quando in mezzo ha agito Colley. Le capacità difensive dei laterali sembrano più attaccabili rispetto a quelle dei centrali, ma anche in questo caso i miglioramenti dovuti al lavoro dello staff tecnico sui limiti degli interpreti si vedono.

E' stato questo finora uno dei grandi meriti di Giampaolo, insieme all'inserimento dei nuovi con tempi rapidissimi. Ekdal in regia poteva essere un grande azzardo, venendo da un'annata disastrosa con l'Amburgo. Finora, al contrario, è stato una delle armi in più, nonostante abbia caratteristiche non così accomunabili a quelle del predecessore Torreira. Ai suoi lati Barreto, inamovibile, e uno tra Linetty e Praet, giocatori differenti: più di corsa il polacco, tecnico e di fantasia il belga, reduce dai problemi fisici di inizio stagione.

Sempre restando ai nuovi, la grande sorpresa è Gregoire Defrel. In pratica la Samp ha fatto un balzo indietro di due anni a livello cronologico, ai tempi in cui Quagliarella era affiancato da Muriel. Lo scorso anno, con Zapata, la punta partenopea era costretta a un lavoro diverso, di attenzione alle sponde. Ora crea gli spazi in cui il francese si lancia per attivare le sue rapide leve. Con successo, visto che l'ultimo arrivato ha già infilato quattro reti, primo nella classifica marcatori insieme a Piatek dopo un campionato alla Roma con una sola marcatura all'attivo.

Da capire chi ci sarà sulla trequarti: se sarà la volta di Caprari, occhio ai suoi “uno contro uno” e alla capacità di inserirsi in area in appoggio alle punte. Altro giocatore è Ramirez: più statico, ma molto tecnico, il trequartista che mette in porta il compagno con una giocata dal nulla.

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Sezione: News / Data: Sab 22 settembre 2018 alle 17:07
Autore: Mattia Todisco
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