Oggi, sabato 26 dicembre 2009, il pallone in Italia è fermo, ma non è sempre stato così. In passato, andando molto a itroso nel tempo, anche nel nostro Paese si giocava durante Santo Stefano e 89 anni fa questa ricorrenza fu accompagnata da un record nerazzurro mai eguagliato di lì in avanti. Merito dei fratelli Cevenini, cinque, contemporaneamente in campo con la maglia nerazzurra. Contro l'U.S. Milanese, quel giorno, giocarono contemporaneamente Aldo, Mario, Luigi, Cesare e Carlo Cevenini. Ovvero, come recita la storia del calcio, Cevenini I, II, III, IV e V. Risultato 2-1 per l'Inter, marcatori Cevenini III e Cevenini V, ovvero i due attaccanti della famiglia, rispettivamente 156 gol in nerazzurro Luigi (190 presenze dal 1912 al 1923) e 15 gol Carlo (16 presenze, tutte nella sua unica - ma scudettata - stagione nerazzurra 1920-21). Difensori invece Cevenini II (nell'Inter 39 presenze, un gol) e Cevenini IV (12 presenze, un gol), centrocampista Cevenini I (91 presenze, 47 gol), il capostipite di questa vera e propria 'squadra nella squadra' che costringeva la signora Cevenini a lavare in continuazione, ma con orgoglio, calzoncini.

Nerazzurri e non solo, perché storia vuole che tutti i fratelli tranne Cesare (Cevenini IV) abbiano finito con il vestire anche la maglia del Milan, perché il calciomercato di allora era - spesso - una questione di opportunità e non di opportunismo. Milan che, però, i cinque fratelli Cevenini affrontarono tutti insieme in quella stessa stagione 1920-21, bissando l'eccezionalità di quella gara di Santo Stefano. Per il derby i Cevenini scesero in campo il 30 gennaio 1921, Inter-Milan 1-1, a segno per i nerazzurri Cevenini III.

Forse il più famoso, forse il migliore, sicuramente il più stravagante. A cominciare dal soprannome, Zizì, per la sua abitudine a non stare mai zitto in campo. Zizì, come il ronzio di una mosca: paragone calzante per Luigi, furbo e strafottente, e dalla parlantina irrefrenabile, non solo prima e dopo una partita, ma anche e soprattutto durante, all'indirizzo dei compagni e pure dell'arbitro. Sì, l'arbitro. Tanto che leggenda vuole che suo fratello Mario (Cevenini II, di due anni più grande), una volta divenuto arbitro alla fine della carriera da giocatore, si fosse augurato di non incontrare mai un giocatore linguacciuto come suo fratello. Insomma, un personaggio in piena regola, di quelli che ai giorni nostri avrebbero spopolato sui quotidiani. Leggenda vuole che Zizì, un bel giorno, alla vigilia di una grande partita, scomparve da Milano. Gli stessi parenti ne ebbero notizia solo quindici giorni dopo: Luigi si era recato a Londra, desideroso di mettersi a confronto col calcio inglese. Riuscì nell'intento, e quando quelle società si fecero innanzi per tesserarlo, Cevenini III scomparve da Londra misteriosamente com'era scomparso da Milano.
 

Sezione: News / Data: Sab 26 dicembre 2009 alle 11:41 / Fonte: Inter.it
Autore: Redazione FcInterNews
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