Un punto per spezzare l'incantesimo al rovescio, quello che dopo le dieci vittorie consecutive aveva regalato solo tante amarezze lontano dal Meazza. L'Inter che stentava in casa e dominava fuori non esisteva più, era diventata il contrario. Poi ecco il punto dell'Olimpico proprio nella serata in cui Sneijder dice addio. Addio all'olandese e addio alla catena di ko fuori casa.

INTERMERIA – Emergenza in casa Inter: dov'è la novità? Zeman recupera tutti tranne Pjanic; Stramaccioni nessuno, a parte i reduci dalle squalifiche più o meno logiche (Ranocchia e Juan Jesus). Castellazzi in porta, Samuel in difesa, Alvarez in mezzo al campo (con Stankovic) e, soprattutto, Cassano, Milito e Coutinho in attacco: una moria. In più Rocchi non ha ancora 90 minuti nelle gambe (forse nemmeno 45) e Nagatomo è appena rientrato dallo stop pre-natalizio (e si vede).  

SORPRESA LIVAJA – Strama sorprende: Livaja in campo dal 1' al fianco di Palacio, con Guarin alle spalle. Fuori Cambiasso e pure Benassi. La mossa sembra non pagare, perché la Roma sfonda sia centralmente che sulle corsie laterali. L'onda giallorossa si abbatte sulla squadra nerazzurra, che tiene a stento le folate offensive di Totti e compagni. Eppure, la mira di Osvaldo non è quella dei giorni migliori e Handanovic si salva. Almeno finché Orsato non s'inventa il fallo di testa: rigore di Totti, gol, 1-0.

PALO E PATTA – Ma proprio nel momento più delicato esce fuori l'Inter, che da metà frazione spinge. Palo clamoroso di Livaja, che poi viene fermato da un offside inesistente solo dinanzi a Goicoechea. Lo stesso portiere esce a vuoto e regala a Chivu un palla d'oro non sfruttata, ma poi è Palacio – a fil di sirena – a insaccare su propulsione atomica di Guarin: 1-1.

LA “LEGGE” DI STRAMA – Durante l'intervallo, il tecnico nerazzurro legge la partita dei primi 45 minuti, capisce che il 3-5-2 lascia troppi varchi e rimedia con un 4-3-1-2, allargando Juan e abbassando Nagatomo. Lo schema va e l'Inter ha tantissime potenziali occasioni per andare in vantaggio. La Roma si scopre, attaccando anche con otto uomini, e con un po' di precisione in più la formazione di Strama potrebbe davvero far male.

C'ERA UNA VOLTA IL WES Quello che manca all'Inter per sbancare l'Olimpico è l'ultimo passaggio. Quello, per intenderci, in cui è maestro Wesley Sneijder. Guarin spacca come Hulk, ma non è un assist-man, mentre Cassano è più seconda punta che rifinitore. O un trequartista o un regista da piazzare tra il colombiano e un corridore a scelta: adesso che le casse ridono e il bilancio è alleggerito, ci si attende la chiusura di trattative per oggi e per luglio. La prima trattativa a decollare potrebbe essere quella per Schelotto: tutte le parti vogliono l'accordo e, in questi casi, alla fine si arriva a una soluzione. Serve un vice-Handanovic, si faranno passi concreti per Bellomo, ma il sogno rimane Paulinho. Il mediano del Corinthians potrebbe arrivare subito, magari cedendo Alvarez (ma finora offerte basse per lui da Germania e Spagna), oppure chiudere fin d'ora per luglio. Evitando un Lucas-bis.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 21 gennaio 2013 alle 06:00
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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