Ha fatto il possibile, l’Inter, ma alla fine il 3-0 subito all’andata è un pegno che pesa troppo nell’economia del doppio confronto. La squadra di José Mourinho vince 1-0 la gara di ritorno contro la Sampdoria a San Siro, ma, in virtù della pesante sconfitta maturata a Genova, deve abbandonare il sogno della finale di Coppa Italia, alla quale approda invece la formazione di Walter Mazzarri, che raggiunge così la Lazio in una finale inedita che si disputerà il 13 maggio proprio all’Olimpico di Roma. Una grande gioia per Cassano e compagni, ma anche e soprattutto per i 15mila tifosi doriani che hanno invaso il “Meazza”. L’Inter, invece, adesso potrà concentrare i suoi sforzi nella difesa dei dieci punti di vantaggio nella classifica di Serie A. Anche se i nerazzurri ci hanno creduto, hanno fatto la partita, sprecando anche tantissime occasioni. Una mole di gioco che ha prodotto un gol, il 24esimo stagionale di Zlatan Ibrahimovic, purtroppo insufficiente per poter sperare di ribaltare il risultato.
Prova di 3-4-3 per Mourinho, con Cruz, Ibra e Balotelli tridente d’attacco, Santon e Maxwell larghi a centrocampo. Mazzarri si affida al classico 3-5-2 con Pazzini e Cassano davanti. Dopo i rituali saluti tra Mou e Fantantonio, si comincia. Mazzarri aveva raccomandato ai suoi di giocare come se si partisse sullo 0-0, suggerimento recepito perfettamente dai suoi ragazzi che infatti partono molto meglio dei padroni di casa. Già al secondo minuto, infatti, Pazzini si presenta pericolosamente a tu per tu con Julio Cesar, ma cincischia e a fatica la retroguardia interista libera. Doria nuovamente pericolosissima al 10’, con Sammarco, che, imbeccato da un ispiratissimo Cassano, trova l’opposizione coi piedi di Julio Cesar, poi la palla rimbalza pericolosamente su Burdisso che rischia l’autogol. L’Inter non riesce a trovare spazi, Raggi e Pieri controllano a dovere Santon e Maxwell, la manovra non gira. Quando Maxwell ha un ottimo spunto lanciando un contropiede dopo palla rubata a Raggi, Ibra rovina tutto per troppo egoismo. Cordoba è colui che denuncia i maggiori segni di nervosismo: al 21’ rimedia un giallo pesante per fallo su Pazzini; era diffidato.
Nella seconda metà del primo tempo, però, l’Inter si scuote, e in pochi minuti prende in mano il pallino del gioco: prima Materazzi sfiora il gol di testa da corner, poi, un minuto dopo, arriva il gol del vantaggio con Ibrahimovic, bravissimo a sfruttare un bell’assist di testa di Cruz. Rete che galvanizza i nerazzurri, che poco dopo sfiorano il raddoppio ancora con Materazzi che trova l’opposizione di Castellazzi. Ci prova anche Santon, ma la sua conclusione trova attento l’estremo blucerchiato. L’Inter ci crede di più, la Samp fatica, e al 38’ rischia di capitolare ancora una volta per mano di Ibra, imbeccato alla grande da Balotelli e autore di una pennellata a giro che si infrange sul palo. Nei secondi finali del primo tempo, dopo una timida protesta della Samp, per un contatto in area Materazzi-Sammarco, è Cruz a mandare a lato un pallone servito dopo un fraseggio da manuale tra Ibra e Balotelli.
Nella ripresa, Mourinho tenta la carta Chivu in luogo di Cordoba. Come è giusto che sia, è l’Inter a partire meglio nella ripresa, e dopo quattro minuti è ancora una volta Ibrahimovic a sfiorare la rete con una gran botta da fuori area. La Sampdoria, però, ci mette poco a riorganizzarsi e torna a proporsi in avanti: è il 53’ quando Cassano avrebbe un’occasione favorevole per il tiro ma si intestardisce nei dribbling e l’azione sfuma. Pazzini poco dopo protesta per una trattenuta di Chivu in area. Mou cambia ancora inserendo Cambiasso e Crespo per Vieira e Cruz. Toccherà anche all’Inter reclamare per un contatto in area tra Raggi e Materazzi sul quale l’arbitro sorvola. Col passare del tempo, però, le convinzioni dell’Inter cominciano a venire meno, e ciò consente ai blucerchiati di riorganizzarsi, e tornare a farsi pericolosi in zona Julio Cesar. Che è grandissimo al 64’ su Cassano che, dopo aver ubriacato la difesa nerazzurra, si invola verso la porta ma trova l’ennesima grande opposizione del numero 12 interista.
I minuti scorrono, l’Inter vede svanire la possibilità di ribaltare la situazione, la Sampdoria vede il traguardo più vicino, e Cassano si lancia nei suoi soliti incoraggiamenti alla curva doriana. Atteggiamento che irretisce Cambiasso, il quale va a rimproverarlo a muso duro. Ancora Samp pericolosa con Palombo che, dopo un’uscita a vuoto di Julio Cesar, tenta la conclusione da fuori ma trova Maxwell a respingere sulla linea. Aumenta il nervosismo tra i nerazzurri: Balotelli ringhia verso Stankevicius, Zanetti (diffidato) e Chivu vengono ammoniti. L’Inter affonda ancora, più di impeto che con la ragione, ma il gol continua a non arrivare. Nel recupero, arriva anche l’espulsione di Materazzi, che riceve due gialli in pochi istanti da Orsato.
Dopo 100 minuti esatti di contesa, l’arbitro di Schio fischia la fine. Gioia legittima tra i giocatori della Samp, con Mourinho che sportivamente va a stringere la mano a tutti gli avversari, e salutare poi un Cassano rimasto in mutande sul campo di San Siro. Finisce l’avventura di Coppa Italia dell’Inter, mentre la Samp vola verso quest’inedita finale contro la Lazio di Delio Rossi. La mente di Ibra e compagni, adesso, può essere tutta per il rush finale verso il tricolore.
INTER-SAMPDORIA 1-0
MARCATORE: Ibrahimovic al 27' p.t.
INTER (3-4-3): Julio Cesar; Cordoba (45' Chivu), Burdisso, Materazzi; Santon, Vieira (54' Cambiasso), Zanetti, Maxwell; Cruz (54' Crespo), Ibrahimovic, Balotelli. A disposizione: Toldo, Krhin, Mancini, Obinna. All. Mourinho.
SAMPDORIA (3-5-2): Castellazzi; Campagnaro, Lucchini, Accardi; Raggi (66' Stankevicius), Sammarco, Palombo, Franceschini, Pieri; Pazzini (91' Padalino), Cassano (78' Delvecchio). A disposizione: Mirante, Ziegler, Dessena, Marilungo. All. Mazzarri.
ARBITRO: Orsato di Schio.
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