Le frasi di Ibrahimovic risalgono a un paio di settimane fa ma la sostanza non cambia. Lo svedese è tornato a mettere in discussione la sua permanenza a Milano e a dichiarare pubblicamente di avvertire quel prurito che ai tempi dell'Ajax lo ha portato a trasferirsi alla Juventus. Un segnale d'allarme in casa Inter, che invita la dirigenza a rispolverare le strategie di mercato ipotizzate intorno al nome di Ibra, messe nel casseto dopo lo sfogo post-Fiorentina e il lavoro di ripristino della situazione da parte di Mourinho. Il problema è reale, Ibrahimovic non è più convinto di rimanere in Italia e sta pensando a trasferirsi in un grande club a livello europeo, dove avrà una vetrina internazionale più costante. Sempre che esista davvero una società in grado di sborsare le cifre richieste ogni anno dall'attaccante, dal momento che per il cartellino si potebbe sempre trovare un'alternativa ai 100 milioni (o giù di lì) ipotizzati qualche giorno fa da Tronchetti Provera.

La pista più interessante che potrebbe concretizzare una maxi operazione porta dritta a Barcellona, dove Ibrahimovic non disdegnerebbe di giocare. Ma i catalani, per quanto potenti economicamente, non sborserebbero mai i potenziali 70-80 milioni che Moratti potrebbe chiedere a Laporta per lasciar andare Ibrahimovic. Tale cifra potrebbe però essere ammortizzata dalla cessione di Eto'o all'Inter. Il camerunense è protagonista di una stagione strepitosa, che lo mette in una situazione di forza nella trattativa per il rinnovo del contratto. Eto'o, che a giugno 2010 sarà libero, vuole un ingaggio pari a quello della stella Messi (7,5 milioni di euro a stagione), ma il Barcellona non è intenzionato ad arrivare a tanto. Questo il limite a un rinnovo che altrimenti sarebbe già stato firmato. Chiaro, Ibrahimovic pretenderebbe cifre astronomiche per giocare nel Barcellona, più di quanto percepisce attualmente Messi. Ma liberandosi dell'ingaggio di Eto'o e con un piccolo sforzo (favorito magari dagli sponsor) Laporta potrebbe anche accontentarlo.

Dalcanto suo, Moratti non avrebbe problemi a soddisfare le richieste di Eto'o, che comunque rappresenterebbe in casa Inter un'alternativa di primo livello allo svedese, per quanto i due siano molto diversi tra loro. Con Eto'o i nerazzurri perderebbero molto dal punto di vista della fantasia, un limite che potrebbe essere colmato dall'arrivo proprio di Cassano, nome tornato in voga dopo la semifinale di Coppa Italia. Chiaramente, l'arrivo di entrambi pregiudicherebbe l'ingaggio di Milito, ma eviterebbe la cessione di Acquafresca, che così si unirebbe al reparto offensivo dell'Inter. Se davvero Ibra andasse a Barcellona in cambio di Eto'o, dunque, l'attacco nerazzurro della prossima stagione sarebbe così composto: Cassano, Eto'o, Acquafresca e Balotelli, con la possibilità di inserire un quinto attaccante dalla primavera (Napoli o Destro) per farlo crescere. Non male, considerando anche l'età media, deciamente più bassa di quella dell'attacco attuale. Magari non stuzzicherebbe i palati più fini, ma questa soluzione, a livello tecnico e tattico, potrebbe davvero rendere l'Inter ancora più forte e meno dipendente dagli umori di un unico campione, per quanto straordinario possa essere.

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 25 aprile 2009 alle 12:21
Autore: Fabio Costantino
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