A Inter Channel, Walter Samuel si confessa 360°. La prima domanda è d'obbligo, è quella più gettonata, dopo quattro mesi e mezzo dall'infortunio al ginocchio, il 6 novembre 2010, durante la gara casalinga contro il Brescia al "Meazza". Come stai? "Adesso ho qualche speranza di poter rientrare prima della fine della stagione - risponde il difensore argentino -. Ma più che altro voglio guarire bene, la squadra non ha bisogno perchè sta molto bene e sta giocando benissimo. L'hanno dimostrato soprattutto negli ultimi mesi e infatti sono in corsa in tutte le competizioni. Se potrò dare un contributo alla squadra, sarò sicuramente lì con i miei compagni. Avevo sofferto maggiormente l'altro infortunio, questa volta va bene e ogni giorno miglioro e faccio qualcosina in più, anche lo staff è fiducioso. E anche il dottore, che giustamente frena un po' i facili entusiasmi, vede che le cose stanno andando bene".

"Come ho appena detto è ammirevole quello che stanno facendo i miei compagni - continua il difensore argentino -, anche perchè la situazione non si era messa benissimo. Abbiamo rischiato tante partite per cercare risultato e per recuperare. Non era facile, ma il gruppo sta davvero facendo benissimo". Un commento anche su Andrea Ranocchia: "È bravo e si è inserito benissimo. È un po' diverso da me e da Lucio, a livello di caratteristiche tecniche. Posso dire che è un ragazzo serio e molto umile, mi piace davvero. Come vedo Cristian Chivu centrale? Bene, tecnicamente è molto forte ed è ordinato in quella posizione può fare benissimo".

"Devo venire qui più spesso, perché tutto questo affetto e tutti questi messaggi mi danno fiducia e aumentano la voglia di rientrare il prima possibile. Mi illudo di poter tornare presto per essere utile a questo splendido gruppo, anche se la squadra sta facendo davvero benissimo anche senza di me". "Da subito, quando mi sono fatto male, ho ricevuto tanti messaggi - prosegue Samuel -. All'inizio non volevo sentire nessuno, ora approfitto di Inter Channel per ringraziare tutti: la gente, i miei compagni, la mia famiglia, lo staff, davvero tutti. Mi hanno aiutato tantissimo, poi, le parole del presidente e dei compagni: mi hanno dato tanta forza e la speranza di crederci. Sono orgoglioso di far parte di questa squadra. Non avevo mai ringraziato tutti coloro che mi avevano inviato messaggi perché, come ho detto, non avevo voglia di sentire nessuno visto che era la seconda volta che mi facevo così male e sapevo già cosa mi sarebbe toccato. Non faccio drammi, è la parte brutta del nostro lavoro. Ora mi è toccato questo, ma il calcio mi ha dato anche tante soddisfazioni".

Tantissime domande e molte curiosità rivolte al difensore nerazzurro, eccone alcune:
"Chi suona meglio la chitarra tra me e il capitano ? Io, ma il più bravo era Nicolas (ndr.: Burdisso). Sono l'addetto alla grigliata? No, un po' tutti noi argentini ci diamo da fare, non c'è uno che comanda. L'attaccante più forte contro il quale ho giocato? Soffrivo abbastanza Shevchenko. La partita più bella giocata con la maglia dell'Inter? Anche se a Madrid è stata una gioia immensa, la semifinale di Barcellona è sicuramente la migliore. Le cose più importanti nella vita? La famiglia e la salute".

Non poteva mancare un pensiero su Leonardo: "Quando è arrivato io non c'ero. Ma penso che abbia rinnovato un po' la squadra nella testa, e poi abbiamo recuperato tanti infortunati rispetto ai primi sei mesi della stagione nei quali siamo stati fuori in parecchi. Questa squadra, quando ci siamo tutti è una delle più forti in Italia e in Europa. Leonardo ha dato tranquillità e non era facile perché bisogna considerare che, per recuperare, abbiamo dovuto un po' rischiare. Ora, più andiamo avanti e più tutti ci crediamo. La squadra sta benissimo. E poi, più andiamo avanti nelle competizioni, e più ho possibilità di giocare".

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 24 marzo 2011 alle 20:15 / Fonte: Inter.it
Autore: Fabrizio Romano
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