Cinque anni dopo, l’Inter Primavera torna sul tetto d’Italia. Il successo contro la Fiorentina lo scorso 11 giugno, segnato dalle reti di Vanheusden e Pinamonti, consegna ai giovani nerazzurri l’ottavo scudetto della loro storia. Un capolavoro firmato Stefano Vecchi, che nel giro di tre anni completa il Triplete personale, andando alla conquista del Campionato dopo aver portato a casa già la Coppa Italia nel 2016 ed il Torneo di Viareggio nel 2015. Una vittoria, quella del tricolore, da cui l’Inter ha l’occasione di ripartire: ecco i cinque gioielli su cui il club nerazzurro può fare affidamento per il futuro, senza comunque sminuire lo splendido lavoro svolto dagli altri.

MICHELE DI GREGORIO - Classe ’97, considerato da molti come il miglior portiere del campionato. Nato e cresciuto a Milano, l’estremo difensore – presente nel settore giovanile dell’Inter sin da quando aveva appena 13 anni – ha alzato la coppa da capitano al cielo di Reggio Emilia. “Una gioia indescrivibile”, come da lui stesso dichiarato al termine dell’appuntamento conclusivo delle Final Eight. Di Gregorio, già arruolato in prima squadra sin dai tempi di Roberto Mancini, può considerarsi il vero uomo-copertina di questa squadra: elastico, reattivo, decisivo. L’Inter può contare sui suoi guantoni.

ZINHO VANHEUSDEN - Vincitore del ‘Premio Morosini’ in quanto eletto miglior giocatore delle Final Eight, il difensore nerazzurro vanta un’eccellente lettura dei tempi di gioco e ottime qualità tecniche anche in fase d’impostazione. Il belga presenta un fisico roccioso e prorompente, che gli consente di svettare nei contrasti aerei. Classe ’99, risulta assai difficile da marcare in proiezione offensiva sui calci piazzati: difensore con il vizio del gol, ha lasciato il timbro anche in finale sbloccando l’incontro con un colpo di testa vincente al limite dell’area piccola. Le premesse ci sono: chissà se in futuro non potrà ritagliarsi uno spazio anche nei big…

XIAN EMMERS - Anche lui classe ’99, uno degli uomini più decisivi delle Final Eight. Cresciuto tantissimo quest’anno sotto la guida di Vecchi, che lo ha letteralmente trasformato sul piano tattico rendendolo un centrocampista completo: il belga rappresenta il profilo di una mezzala pungente negli inserimenti ed utile anche alla causa difensiva. Sempre insidioso in attacco, il centrocampista si rivela ugualmente prezioso in fase di contenimento. Con una dote da non sottovalutare: è abile con entrambi i piedi, caratteristica che gli consente di partire sempre favorito nell’ambito dei dribbling. Suo il gol decisivo in semifinale contro la Roma.

ANDREA PINAMONTI - Fresco di rinnovo fino al 2021, il centravanti ha giurato fedeltà all’Inter e si è rivelato la vera arma in più di questa squadra. A suon di gol e grandi prestazioni, l’attaccante ha guidato i nerazzurri fino alla conquista del titolo, tanto da firmare anche la finalissima. Già arruolato più volte in prima squadra, il 18 enne ha avuto modo di debuttare anche in Serie A. Assai probabile un suo coinvolgimento ad Appiano in vista della prossima stagione, non solo per le illustri qualità tecniche, ma anche per il fatto che – con la sempre più probabile partenza di Biabiany – resterebbe sguarnito nella lista FIGC un posto per i giovani del vivaio nerazzurro. Tesoro da conservare.

STEFANO VECCHI - Uno dei migliori allenatori della storia della Primavera interista. Unico nella storia a vincere un campionato di categoria sia da giocatore che da allenatore, con il trionfo del 'Mapei Stadium' chiude un cerchio perfetto che completa il Treble della sua era. In attesa della Youth League, manifestazione alla quale la sua squadra prenderà parte l’anno prossimo. Per portare in alto i colori nerazzurri in Europa. Ormai imminente l’ufficialità del rinnovo, come confermato da Samaden, il tecnico è un’ottima base dalla quale costruire il settore giovanile nerazzurro che verrà.

Andrea Pontone

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 19 giugno 2017 alle 18:54
Autore: Redazione FcInterNews.it
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