"Non aver paura di tirare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore...". Questo cantava Francesco De Gregori al piccolo Nino nella splendida canzone 'La leva calcistica della classe 1968'. In questo caso, però, non parliamo di un rigore da tirare o sbagliare, ma di un rigore causato: quello da Juan Jesus nell'amichevole contro il Messico di ieri, trasformato da Chicharito Hernandez per il definitivo 2-0 che ha consentito alla formazione Tricolor di battere i verdeoro di Mano Menezes, infliggendole il primo ko dopo otto partite consecutive vinte, sconfitta che ha fatto suonare una sorta di campanello d'allarme all'interno della Seleçao anche in prospettiva Giochi Olimpici di Londra, acuito anche dall'infortunio occorso al compagno di reparto Thiago Silva.

Bisogna chiarire subito un punto: guai a gettare comunque la croce addosso al solo Juan. Nel clima bollente di Adlington, Texas, non tanto sul piano atmosferico visto che comunque l'impianto era climatizzato, ma sul piano del tifo pro-Messico certamente sì, è stato tutto il Brasile a giocare male. Prestazione poco convincente, quella dei verdeoro, che dopo un buon inizio hanno patito la maggior freschezza dei messicani, che prima del rigore dell'attaccante del Manchester United hanno colpito con l'ex Barcellona Giovanni Dos Santos, micidiale nel concludere una ripartenza. Da lì in poi, il Brasile non si è più ripreso, rischiando in più di una circostanza addirittura di prendere una mortificante terza rete. 

Ma questa sconfitta nulla può togliere al valore della compagine di Menezes, che parte tra le grandi favorite per le Olimpiadi; e soprattutto, l'incidente del penalty causato può togliere poco o nulla a quella che è la valutazione complessiva dell'impatto di Juan, giudicato ampiamente positivo persino dallo stesso ct Menezes. Nonostante una sola apparizione in Serie A, peraltro a match con la Lazio ormai compromesso, Juan è stato messo subito titolare nel ruolo solitamente occupato da David Luiz, sorprendendo per la sua personalità e per l'affinità dimostrata con Thiago Silva. Difficile a questo punto pensare che Menezes se ne privi in vista di Londra.

Juan deve ancora dimostrare molto, qui in Italia: probabilmente il ragazzo verrà mandato quest'estate a farsi le ossa in qualche squadra di Serie A, ma le sensazioni offerte sono comunque abbastanza positive. Il giovane prelevato dall'Internacional de Porto Alegre ha dimostrato di saperci fare e di non avere alcun tipo di timore reverenziale. E non è detto che l'Inter, a caccia di rinforzi in difesa (giovani innesti a giudicare dalle prime indicazioni) non decida di puntare subito su di lui, specie in caso di exploit in quel di Londra. Insomma, presto o tardi potrebbe anche dire la sua in orbita nerazzurra. L'importante è che dimostri sempre di non avere paura, nemmeno di causare un calcio di rigore...

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 04 giugno 2012 alle 17:00
Autore: Christian Liotta
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