E adesso viene il bello. O forse no, perché le casse dell'Inter non avevano di certo voglia di essere nuovamente intaccate da interventi sul mercato. Eppure, gennaio incombe e i rinforzi servono. Ormai lo si sta sbandierano ai quattro venti, Stramaccioni lo fa notare e il presidente Moratti sa che a questo gruppo mancano almeno due pedine. L'attaccante e il centrocampista, preferibilmente costruttore di gioco o quantomeno incursore di qualità come Paulinho. Due necessità assolute, non due semplici sfizi per puntellare la rosa. Lo abbiamo visto tutti: in estate è stato fatto un ottivo lavoro nella rifondazione, dagli acquisti alle ottime cessioni ma per renderlo funzionale mancano due tasselli che facciano diventare questa Inter un puzzle completo.

Attenzione però alle operazioni da imbastire. Perché come fatto da Branca e Ausilio in estate, bisognerà fare anche in inverno: no agli scarti, alle semplici occasioni che arrivino senza un senso. Durante la sessione estiva, non si è cascati in trappole di elementi finiti proposti ovunque (vedi Kozak o simili), preferendo restare così e dando fiducia ai giovani. Ha più senso di prendere elementi inutili. D'accordo un talento presente e futuro come Icardi, bene anche altre piste emerse in questi giorni, ma non bisogna neanche avvicinarsi a idee di punte ormai finite che vengano a svernare in nerazzurro. Il discorso vale anche per il regista: si sentono nomi di ogni tipo, come se qualsiasi calciatore che abbia la denominazione di play andasse bene. Non è così, e l'Inter - giustamente - non sta ragionando così.

Questo pericolo va decisamente scansato. Se deve arrivare qualcuno, che siano pedine competitive e pronte a essere titolari. Perché Diego Milito non si discute, ma non ha bisogno di una semplice badante. Serve una punta che sia all'altezza della situazione, capace di giocarsi il posto, qualcuno da Inter e non un inutile rincalzo semestrale. Il regista dev'essere invece un giocatore di qualità reale e non solo acquistabile perché gioca davanti alla difesa. Nomi minori? No, grazie. All'Inter serve gente pronta, concreta, pronta a giocare a San Siro e vestire il nerazzurro da titolare. I rincalzi per pochi centesimi vanno lasciati ad altri. A quel punto ha più senso non muoversi e restare così, a patto che si aspetti l'estate per piazzare colpi seri.

No agli acquisti inutili solo perché low cost, no agli scarti, ma decisamente al mercato intelligente. Perché chi ha preso Guarin rotto che per tanti era un bidone o Juan Jesus dal nulla, può inventarsi le mosse giuste anche a gennaio. Seguendo la linea guida estiva, senza cascare alle trappole: non comprare tanto per farlo, ma prendere queste due pedine a patto che siano da Inter. Pronte per giocare, non per fare da baie. Perché da Milito in giù, purtroppo, nessuno seppur eroe nel cuore dell'Inter può essere eterno.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 24 dicembre 2012 alle 02:36
Autore: Fabrizio Romano / Twitter: @FabRomano21
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