Ormai il sasso è lanciato, dopo quel famoso “resto al 99,99%” non si parlerà d’altro, probabilmente, fino a un cambio di idea o fino all’inizio della prossima stagione. E non ha assolutamente intenzione di tornare sui suoi passi Mourinho, come ha dimostrato anche nella conferenza post-Cagliari: “Non cambio le percentuali – ha detto – resta il 99,99% di possibilità. Perché non un altro numero? Avrei potuto dire anche 99, 95 o addirittura 51%, era un modo di dire che in questo momento sono molto più vicino all’Inter che al Real Madrid, anche il 51% è una maggioranza e questo basta, poi possiamo usare tutti i numeri di questo mondo”. Mourinho quindi ritratta leggermente la sua versione, spiegando che la tentazione c’è e la volontà di mantenere aperta una porta anche, ma non per il momento. “Chi andrà al Real sarà un uomo fortunato – ha proseguito – perché hanno contattato i principali 3-4 allenatori del mondo che non credo lasceranno le proprie squadre, quindi dovranno ripiegare su un tecnico senza squadra, e quindi fortunato di andare a Madrid. Tornando al mio rapporto, qui sto bene, non posso dimenticare l’ottimo rapporto che ho costruito con la società, con i tifosi, con i giocatori. Sto costruendo la squadra del prossimo anno insieme alla società, lavoriamo in team, le scelte di Milito e Motta sono infatti partite dalla società, sono giocatori che piacciono alla dirigenza non scelti da Mourinho: noi lavoriamo per la società e si decide tutti insieme cosa è meglio per il bene della squadra. Sicuramente ci sono stati dei diverbi, dei problemi, delle incomprensioni, ma ci sono stati in Italia come ci sono stati in Inghilterra e come ci potrebbero essere in Spagna. Fa parte del mio carattere e ci sarebbero anche se andassi ad allenare in Cina”.
Esaurito l’argomento mercato, il tecnico si concentra sulla sconfitta di Cagliari: “Devo innanzitutto sottolineare il gol di Ibra, importante in ottica classifica cannonieri, e l’ingresso di Bolzoni, un grande ragazzo che non aveva mai giocato in prima squadra e che ora può sentirsi parte della squadra campione d’Italia. È vero, abbiamo perso un po’ troppe partite nelle ultime giornate, ma 4 sconfitte in un campionato così equilibrato ci possono stare, abbiamo racimolato i punti necessari per vincere lo scudetto anche perché alcuni giocatori sono arrivati infortunati, altri stanchi, ma il campionato è una maratona e vince chi fa più punti”.
 

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 24 maggio 2009 alle 17:53
Autore: Domenico Fabbricini
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