Beppe Marotta, ad dell'Inter, ha rilasciato una lunga intervista a Federico Ferri, direttore di Sky Sport, nel corso della quale ha fornito numerosi dettagli sulla nuova stagione nerazzurra e sul suo pensiero sulla gestione societaria e non solo. Dopo le anticipazioni di ieri, ecco le altre dichiarazioni del dirigente interista: 

Marotta, la sede è già da Champions. Il resto della costruzione e del tuo lavoro a che punto è?
"Sono molto orgoglioso di far parte di questo progetto. Progetto che coinvolge Suning come modello vincente, la famiglia Zhang e soprattutto la storia dell'Inter. I valori sono rappresentati da questi trofei, i valori sono quelli che rappresentano poi il diritto da parte del management di scegliere gli uomini che accompagnano a questi obiettivi che sono soprattutto rappresentati dalla cultura della vittoria e del lavoro e soprattutto da un grande senso di appartenenza".

Questa è una stagione di profondo rinnovamento, può essere un anno zero?
"Diciamo che è un punto di partenza, nel senso che la società si è distinta soprattutto per cercare di dare un'identità precisa, nel dare stabilità finanziaria ed economica. Siamo usciti dal settlement agreement e ora inizia un nuovo percorso che ci porta ad alzare l'asticella verso nuovi traguardi".

Com'è lavorare con Steven Zhang e con Suning? Com'è il tuo rapporto con Steven?
"Suning è un modello vincente nell'imprenditoria mondiale, i valori che ha portato nel mondo imprenditoriale li ha trasmessi nell'Inter con la presenza di un giovane presidente che ha un'educazione cinese verso certi valori, una grande passione che aumenta di giorno in giorno e che lo porta ad identificarsi come uno di noi. E' anche un grande stimolo per lavorare insieme e raggiungere obiettivi importanti".

Com'è nata l'idea Conte?
"L'idea è nata dalla volontà di raccogliere un profilo che avesse i valori citati prima e che potesse aiutare la crescita del club. Di questa scelta siamo orgogliosi".

Sei d'accordo col concetto di Pazza Inter da ridimensionare?
"L'obiettivo è trovare stabilità. Credo però che il dna di una società forse non si può cambiare o stravolgere".

Conte uomo spigoloso che pretende tanto, che Antonio Conte hai ritrovato?
"Le caratteristiche sono invariate, è un grande motivatore verso squadra e società. Cura veramente i minimi particolari e così si possono raggiungere traguardi importanti. Accanto a lui tutti possiamo crescere".

Esiste un metodo Marotta nella gestione del club, rispettando criteri di sostenibilità. Hai sempre lavorato in club che hanno sempre guardato al bilancio. Come si presenta la tua stagione e come pensi di applicare questi criteri all'Inter?
"Per me non sempre vince chi spende di più. E' compito del management di porsi gli obiettivi, i nostri sono quelli di partecipare costantemente alla Champions, alzare l'asticella nel campionato italiano, cercare di vincere la Coppa Italia. Questo lo si ottiene con un mix tra il costruire una squadra forte e il rispetto dei parametri di equilibri economici e finanziari".

L'obiettivo Champions è limitante o lo porti avanti pensando di poter raggiungere altro?
"Nello sport non bisogna mai porsi limiti, ma dare sempre il massimo di sé. Dietro questo c'è sempre l'alchimia giusta, se non si crea la cultura dell'alibi si può trovare la strada per raggiungere obiettivi straordinari per questo momento".

Ti risultano incontri tra Wanda Nara e la Juve? Juve obiettivo possibile per Icardi?
"Ho appreso di questo presunto incontro dai giornali, non ho elementi concreti per stabilire se si sono visti o no; non avremmo bisogno nemmeno di nasconderlo, perché se questa o quella squadra volesse acquisire i diritti sportivi di Icardi, noi saremmo a disposizione per avviare una negoziazione nel rispetto della professionalità e dei valori di questo giocatore".

E' stato da poco ufficializzato Godin, che farà un grande terzetto difensivo. Conte vuole un'Inter di lotta?
"Tra i suoi grandi pregi c'è quello di valorizzare le sue risorse. E qui va privilegiato l'aspetto agonistico. Conte lo sa fare interpretare ai suoi giocatori, il fatto che abbiamo preso giocatori contrastanti per caratteristiche come Godin e Lazaro è atto all'idea di creare uno spogliatoio di giocatori giovani ed esperti, di competenza e dinamismo, che possa configurare certi valori".

Su Dzeko e Lukaku:
"Sono giocatori molto interessanti, diversi per età e simili per caratteristiche. Non nascondo siano obiettivi".

Barella all'Inter?
"Vogliamo definire questa operazione. Giusto che il Cagliari chieda la cifra che desidera, noi abbiamo la volontà di portarlo qui perché incarna i nostri valori. Oltretutto è italiano e una squadra italiana deve avere uno zoccolo duro per ottenere risultati importanti":

Squadra di giovani e italiani, è una tua caratteristica creare squadre con un blocco così?
"Sì, perché gli italiani capiscono meglio la Serie A e hanno un senso di appartenenza forte da trasmettere agli stranieri. E soprattutto ritengo che il patrimonio calcistico nazionale venga valorizzato attraverso l'acquisizione da parte dei club italiani, come per esempio l'Inter. L'Italia calcistica esprime dei grandi talenti nell'ambito degli allenatori, ma anche e soprattutto dei giocatori".

L'Inter Femminile arriva in Serie A nel momento di massima popolarità del calcio rosa, un tuo parere?
"Col Mondiale abbiamo assistito ad uno spot bellissimo. Il calcio è di tutti, il fatto che le bambine si avvicinino a questi sport è un fattore di aggregazione rilevante che dobbiamo sviluppare. Dietro un pallone che corre ci sono tanti entusiasmi".

Sei rimasto milanese anche negli anni di Torino.
"Milano ora è diversa, proiettata nel futuro".

Futuro che vuol dire anche Olimpiade 2026, come hai vissuto l'assegnazione e come vedi il futuro della città?
"Sono rimasto coinvolto dalle immagini di Losanna, noi come Inter vogliamo creare uno spot di supporto creando una squadra vincente".

Il percorso juventino tuo e di Conte mette paura ai bianconeri, c'è un fattore di rivincita?
"Per me la Juve è stata un'esperienza importante ma ormai è il passato, guardo al presente e al futuro che è l'Inter. La rivalità è l'essenza del calcio, cercherò di arrivare il più in alto possibile con l'Inter".

Dove continui a trovare stimoli?
"Ognuno di noi ha nel Dna la voglia di creare nuove sfide, ora voglio vincere con l'Inter come in passato col Varese".

Cos'è l'Inter?
"Storia, risultati, brand forte. Sono contento di far parte di questa società, fare calcio è confrontarsi con un avversario in uno stadio. E' una fase della vita, ci sono sconfitte e vittorie; quando si cade proviamo a rialzarci, guardarci in faccia e guardare con serenità al futuro".

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Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 07 luglio 2019 alle 20:25
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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