La stagione non è ancora terminata, mancano 4 gare alla fine del torneo, ma qualche bilancio l'Inter può già tracciarlo, nonostante ci sia ancora una coppa da conquistare (la Tim Cup) e la matematica non tagli ancora fuori i nerazzurri dalla corsa scudetto (ma solo quella...). Già perché probabilmente sarà solo questione di tempo per vedere i rossoneri incoronati del titolo di campioni d'Italia dopo sette anni di assenza. Dopo la magnifica e indimenticabile Tripletta l'Inter ha vissuto una stagione di transizione, ripetersi si sa è sempre difficile ma i nerazzurri hanno comunque lottato per tutto il campionato, si sono riportati a -2 dal Milan prima del tracollo post-derby e sono giunti ai quarti di finale di Champions League. Un ruolino di marcia "onorevole" se si considera, come si diceva, che un altro titulo si può comunque portarlo a casa, quella Coppa Italia a lungo bistrattata ma pur semrpe trofeo nazionale. Ruolino di marcia che sembra aver convinto Moratti a dare ancora fiducia a Leonardo. Nonostante il rincorrersi di tante voci e l'ombra di Guardiola, che secondo alcuni avrebbe già un accordo di massima, il tecnico brasiliano dovrebbe sedere sulla panchina dell'Inter anche per la prossima stagione. Anche perché Mou non si muoverò da Madrid per un'altra stagione, e qualcuno giura che sia anche un modo per attendere che il portoghese decida di tornare.

Sia chiaro, lui e Moratti si siederanno a tavolino solo a giugno, quando il campionato sarà finito e sarà il momento di pianificare il prossimo, magari ascoltando anche le richieste del tecnico, ma dalle prime indiscrezioni che circolano sembra che il presidente sia contento dei risultati conseguiti da Leo e voglia provare ad affidargli la squadra dalla prima giornata, e non a stagione in corso, costruendo una squadra su misura delle sue vocazioni di gioco: quel 4-2-fantasia che tanto gli va a genio e che si potrebbe benissimo attuare con l'arrivo di Castaignos e uno tra Sanchez e Tevez. Leonardo si confronterà con il campionato italiano fin dalla fase di prestagione, accetterà la scommessa di Moratti e solo tra un anno, anche in base ai risultati, deciderà se continuare ad allenare (all'Inter o da qualche altra parte) o tornare dietro a una scrivania. A convincere il presidente anche l'evoluzione, positiva, avuta dall'allenatore nell'ultima parte di stagione, quando ha imparato a leggere meglio le partite, a sapersi coprire e conservare il risultato anziché sbilanciarsi continuamente, e provare allora a concedergli ancora qualche possibilità di maturazione personale e tattica.

IL MERCATO - Naturalmente affinché l'idillio continui c'è bisogno di pieno accordo anche sul mercato, l'impressione è che arrivino almeno tre pedine importanti, una per reparto. In difesa si riparte da Ranocchia, Lucio e il rientrante Samuel, probabilmente anche da Nagatomo; i dubbi riguardano Maicon per cui un terzino, destro o sinistro, potrebbe anche arrivare. A centrocampo secondo le voci si cerca un altro dai piedi buoni da affiancare a Cambiasso e Stankovic (Montolivo, Modric, Parolo,...), mentre in attacco qualcuno sicuramente arriverà: i nomi sul taccuino sono sempre i soliti: Sanchez, Tevez, Sahin, ma probabilmente da qui all'estate di nuovi ne spunteranno sicuramente. Ausilio e Branca stanno già vagliando tutte le opportunità e ascoltando i vari osservatori sparsi per il mondo. Dovrebbero fare le valigie Suazo, Cordoba, Coutinho (prestito?), Muntari Mariga e forse Pandev, e non è da escludersi qualche sacrificio prestigioso, come Thiago Motta, Maicon o Milito.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 25 aprile 2011 alle 16:07
Autore: Domenico Fabbricini
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