Una favola. O un incubo: questione di punti di vista, per l’Inter è decisamente più appropriata la seconda. Incredibile, oltre i limiti dell’assurdo: la squadra di Ranieri va ko anche contro il Novara ultimo in classifica, regalando a Emiliano Mondonico il primo successo da quando è tornato ad allenare dopo aver lottato contro il male. Momento magico per i piemontesi, che chiuderanno quest’annata con la soddisfazione di aver strappato sei punti su sei ai nerazzurri, che viceversa piombano in un dramma epocale, culminato con la contestazione feroce della Curva Nord, cori e ingiurie che non si sentivano davvero da tantissimo tempo. L’Inter è nuda, vittima della propria allucinante pochezza in fase offensiva, dell’assoluta mancanza di idee, e si lecca le ferite. Adesso, sarà davvero tutto molto, molto più difficile.
CIO’ CHE DOVEVA ESSERE – Alla fine, il tanto atteso Diego Forlan non parte dall’inizio: Claudio Ranieri preferisce affidarsi allo schema ad albero di Natale con Alvarez e Sneijder alle spalle di Milito. In mezzo, ritorna Dejan Stankovic. Scelte atte alla prudenza, che valgono quasi come prova generale per le partite più delicate che attendono l’Inter nei prossimi giorni, Marsiglia in primis. Si comincia con la Nord manda messaggi eloquenti anti-Capello, e col Novara che tiene piuttosto bene il campo. Anche se comunque l’Inter impiega pochi minuti per cominciare a bussare dalle parti di Ujkani, soprattutto con Sneijder che all’ottavo impegna Ujkani con una bella conclusione da fuori, imitato da Chivu poco dopo: palla a lato. L’Inter, nel pieno rispetto del copione della vigilia, si riversa in avanti, tentando la strada del fraseggio; e quando Caracciolo prova a farsi largo, ci pensa Cordoba, peraltro alto la metà di lui, a tenerlo al guinzaglio. Oltretutto Mondonico dopo un quarto d’ora di gioco deve privarsi dell’ex Dellafiore vittima di un problema muscolare: dentro Morganella.
POLI POSITIVO – La gara va avanti anche con qualche colpo proibito, con l’Inter che colpevolmente pare accomodarsi con drink in mano sulla riva del fosso, in attesa del gol. E’ però il Novara che a un certo punto comincia a farsi vivo con Caracciolo servito da Porcari: colpo di testa debole e facile per Julio Cesar. La risposta dell’Inter è immediata, ispirata tra gli altri da un Poli che a centrocampo compie un lavoro di egregia fattura: Milito non arriva per poco su uno splendido pallone di Sneijder. Gli uomini di Mondonico però acquistano maggior coraggio, sospinti da un Jeda ispirato. Provvidenziale un’uscita di Cesar su Caracciolo lanciato proprio dall’italo-brasiliano, con Chivu assente ingiustificato. Si creano varchi, si cerca Milito in profondità, ma il Novara controlla con Sneijder che a un certo punto pare non saper che fare. Arriva anche una decisione di Russo che fa saltare San Siro dal disappunto, un duro contrasto ai danni di Poli in area non sanzionato. Il problema rimane l’eccessiva lentezza in costruzione e negli inserimenti. E alla fine, il primo tempo si chiude a reti bianche.
PICCHIA L’AIRONE – Ranieri nella ripresa tenta la strada del rombo: Alvarez lascia il posto a Pazzini con Poli spostato a destra. Spazio per ragionare ce n’è sempre di meno, dalle fasce ora gli affondi di Chivu e Zanetti arrivano con maggior frequenza. Milito si fa ingolosire e rovina una buona azione servendo la palla a Ujkani, per la disapprovazione di Pazzini. Poi, accade l’imponderabile: Lucio si vede respingere dal portiere sloveno una conclusione in scivolata sul ribaltamento di fronte, però, arriva la rete di Caracciolo che con un tiro a giro pazzesco elude il non intervento di Chivu manda avanti il Novara. L’Airone torna ancora a far male all’Inter, che si vede ora costretta a scalare una montagna impervia come lo Zoncolan.
TORRI DI CONTROLLO – Allora, arriva la mossa della disperazione, che però il pubblico non gradisce: Poli, indubbiamente uno dei migliori, lascia il campo a Forlan. Mondonico, dal canto suo, rimpolpa la difesa con l’inserimento di Paci per Gemiti. Scelta saggia, perché il Novara fa proprio dei controlli di testa il suo punto di forza, e un’altra torre fa davvero comodo. Ma nemmeno palla a terra l’Inter trova soluzioni apprezzabili. Ranieri fa uscire Chivu per Nagatomo e giù altri fischi. Il primo tiro di Forlan, una ciofeca che si spegne vicino alla bandierina del corner, è sintomatico dello stato fisico-mentale dei nerazzurri. Che rischiano anche il raddoppio con Cesar che si allunga per respingere il tiro di Morganella.
IL RUMORE DEI FISCHI - Gli ultimi minuti sono da disperato all-in: Nagatomo si guadagna una punizione dal limite, Radovanovic viene espulso e dà di matto, Ujkani para la facile conclusione di Sneijder, Stankovic ci prova ma la mira oggi è un optional. E allora, la Curva invita a tirar fuori gli attributi ma l’invito non viene sostanzialmente accolto. La traversa di Sneijder a tre minuti dalla fine suona come la beffa aggiuntiva al danno. Pazzini ha tra i piedi la palla del pareggio ma la inchioda su Ujkani. E’ la fine: esulta il manipolo di tifosi novaresi giunti a Milano, per l’Inter fischi in quantità industriale. L’Inter è nuda.
Autore: Christian Liotta
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