L'obiettivo dell'Inter deve essere quello di tornare in Champions League, competizione dalla quale non sarebbe mai dovuta uscire. Lo dice chiaro e tondo il difensore nerazzurro Juan Jesus, che parla a poche ore dal match di Europa League contro il Saint-Etienne. Per il brasiliano anche il successo nella seconda competizione europea è importante, perché "questa competizione garantisce ora un accesso diretto alla Champions. Per questo motivo siamo molto concentrati: abbiamo sette punti e se dovessimo vincere contro il Saint-Etienne possiamo avvicinarci sempre più alla qualificazione. Noi vogliamo tornare in Champions, perché è una competizione dalla quale l'Inter non doveva mai stare lontana".

Juan ha anche parlato del grande numero di giocatori brasiliani che prima di lui hanno fatto le fortune dell'Inter, dei quali intende seguirne le tracce: "Qui i brasiliani hanno sempre fatto grandi cose. Penso a Zé Maria, Roberto Carlos che è andato via dopo un anno perché ceduto al Real Madrid. Di Ronaldo, poi, non parliamo neanche: tutti lo amano, era uno in grado di risolvere le partite da solo. Così come sapeva fare Adriano. Lui ha dato tutto per l'Inter, è stato all'Inter che gli hanno dato il soprannome di Imperatore. Tutti mi chiedono di lui: è sempre stato un ragazzo umile, andava d'accordo con tutti. Mi sembra strano vedere come all'interno del club parlano in un certo modo di lui e poi vedere come parlano di lui i giornali, ma piaccia o no lui era benvoluto da tutti per la persona che è. Mi addolora il fatto che il Brasile abbia perso un giocatore come lui".

Il giocatore ex Internacional è tornato anche sulla parentesi con la Nazionale di Carlos Dunga: "Ho voluto sfruttare l'occasione al meglio, anche se non sono sceso in campo durante le partite. Negli allenamenti ho sempre dato il massimo, adesso voglio continuare a giocare bene nell'Inter per poter mostrare il mio valore. Ho ancora 23 anni e tanta strada davanti a me. C'è gente come Thiago Silva, David Luiz, Miranda, che è più esperta di me. Ogni cosa a suo tempo, non ho fretta per nulla. Continuerò a lavorare e se sarò convocato ancora sarò felice perché rappresentare il mio Paese è sempre importante. A chi mi paragonerei? Non mi piace fare parallelismi. Thiago Silva è stato mio compagno alle Olimpiadi, è un giocatore molto tecnico. David Luiz è un po' più 'pazzo', nel senso del rischio, ma riesce sempre ad avere ragione. Io ho forse più velocità, forza e marcatura, siamo diversi. Non vedo nessuno come me".  

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 06 novembre 2014 alle 11:53 / Fonte: Globoesporte.com
Autore: Christian Liotta
vedi letture
Print