La vittoria contro la Lazio del 22 gennaio scorso è l’ultimo acuto stagionale dei nerazzurri che chiusero con un successo pieno di difficoltà, e per merito dei guizzi di Milito e Pazzini, il ciclo di sette vittorie consecutive. Gli uomini di Ranieri superarono i biancocelesti di slancio posizionandosi al quarto posto, portandosi perciò a meno tre punti dall’Udinese e creandosi una discreta posizione di vantaggio sull’inseguitrice appena battuta. Una posizione di riguardo dilapidata dalla gara di Lecce sino a venerdì scorso. Un punto in cinque partite non è un ruolino di marcia per una squadra che vuole centrare il terzo posto, ultimo utile per giocare il playoff di Champions.

Lecce, Palermo in casa, Roma, Novara e Bologna in casa sono state occasioni scialacquate, buttate al vento, che hanno permesso a Lazio e Udinese di crearsi un consistente vantaggio. Tutto ciò ha favorito i bianconeri friulani e i biancocelesti, in tandem al terzo posto e pronti a lottare per esso sino alla fine. La Lazio, in particolare, ha messo a segno in cinque gare nove punti su quindici disponibili, battendo nell’ordine Chievo, Milan e Cesena, cadendo solo a Genova e a Palermo. L’Udinese, invece, forte di un vantaggio di tre punti sull’Inter alla fine del girone di ritorno (38 contro 35), è calata considerevolmente a livello di risultati, incassando solo quattro punti, frutto della vittoria in casa contro il Lecce e del pareggio di ieri sera contro il Cagliari. Per il resto, quattro sconfitte a Genova, Torino, Firenze e in casa contro il Milan.

Per Claudio Ranieri e la sua Inter solo opportunità perse, perciò. Il calo dei friulani era un'occasione da non perdere per arrivare al terzo posto, specie perché il calendario nerazzurro era più in discesa (Lecce fuori e Palermo, Novara, Bologna in casa). Il crollo fisico e mentale di una squadra con tantissimi chilometri alle spalle ha fatto il resto. E come se non bastasse, dopo il sorpasso laziale, nella giornata di venerdì e domenica si apprende che anche il Napoli e la Roma hanno messo la freccia e lasciato alle spalle i nerazzurri che ora hanno sempre più paura.

Paura di cosa? Paura del restare fuori dalle coppe europee. Anche l’Europa League, competizione purtroppo snobbata dalle nostre squadre e definita dai più un peso, è a forte rischio, viste le prossime trasferte importanti a Napoli, Torino e Roma, sponda biancoceleste. Il ‘peso’ di tale competizione può essere tale anche per un’Inter abituata in passato a ben altri palcoscenici. Ma quello è il passato (glorioso); ora ci si prepara ad affrontare il futuro, un futuro nebuloso e ancora tutto da decifrare. E chissà che non si ripeta quanto fatto dalla Juventus in questa stagione, fuori dalle coppe europee, ma fortemente competitiva nelle competizioni italiche. Ma un tentativo per entrare in Europa va fatto fino alla 38esima giornata.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 20 febbraio 2012 alle 09:56
Autore: Alberto Casavecchia
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