Nel numero 141 di Futbolista Life l'attaccante argentino Mauro Icardi si è raccontato parlando della sua carriera, sin dagli inizi alle Canarie sino all'arrivo all'Inter, con un occhio anche al futuro: "A Milano mi trovo bene. Mi sono adattato bene sia alla città che all'Inter. Senza dubbio avere così tanti argentini con me in squadra ha aiutato, sebbene quest'anno siamo meno. Ho scelto l'Inter perché è un grande club e sono davvero felice di essere qui. Hanno fatto di tutto per avermi qui. La Sampdoria? E' stata la mia porta d'ingresso nel calcio che conta. Sebbene i miei ultimi allenamenti sono stati duri, ho ancora molti amici lì e so che mi considerano un'ottima persona".

Dopo questa prima parte si passa a ricordare il suo periodo in Spagna: "Ci arrivai quando ero molto piccolo. A nove anni arrivai alle Canarie e iniziai a giocare con il Vecindario. Tutti i miei ricordi lì sono fantastici e sono ancora in buoni rapporti con molte di quelle persone". Icardi racconta anche di un mancato accordo con il Real Madrid che era interessato tanto quanto il Barcellona al rosarino: "Gli osservatori del Real Madrid parlavano con i miei genitori. Poi la mia scelta la feci per affinità personali con il club in quegli anni. Lì era certo che volessi crescere ed evolvere e ci andai con questo obiettivo. Me ne andai perché il sistema del Barça non avrebbe facilitato il mio arrivo in prima squadra e allora abbiamo preso una decisione che poi i fatti acclararono. Alla Masia ho imparato a giocare a calcio. Ho molti ottimi ricordi".

Chiosa finale sul suo futuro: "Tornare in Spagna? Adesso penso solo all'Inter e a crescere con questa squadra per realizzare i miei obiettivi.

"Non è un qualcosa che uno cerca ma sono cosciente che esiste. La mia volontà è dare tutto quello che posso al mio club", continua così nella sua intervista Mauro Icardi che poi si sofferma in modo più diretto sull'Inter: "In un grande club come l'Inter c'è sempre tanta competizione e questa è buona perché ti fa sempre dare il massimo e ti fa avere una mentalità vincente. L'amore dei tifosi per me è qualcosa di bellissimo ed incredibile. Sono molto grato per il loro appoggio e sono felice che mi apprezzino così tanto. Non sono il tipo di giocatore che sente la pressione. Io lavoro per continuare a crescere e per cercare di segnare più gol possibile. Nella storia dell'Inter ci sono stati tanti attaccanti argentini io mi identifico da sempre con Batistuta. E' quello in cui mi identifico maggiormente per il suo profilo di gioco e per le sue caratteristiche. Ammiro i grandi numeri nove, ma Batistuta è sempre stato il mio grande idolo. Obiettivi? L'Inter è una grande squadra, gli obiettivi sono sempre i più alti possibili. Abbiamo tre competizioni e in tutte e tre faremo il massimo per arrivare il più in alto possibile. La competizione è sempre molto elevata. Noi lavoriamo duramente per raggiungere i nostri obiettivi. A tutti piace vincere trofei. Io un fenomeno del calcio mondiale? I tifosi mi conoscono bene. Mi definirei un attaccante potente, con grande capacità di sacrificio e buon goleador"

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 05 gennaio 2015 alle 20:22
Autore: Gianluca Scudieri / Twitter: @JeNjiScu
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