Presente anche Zlatan Ibrahimovic alla presentazione del libro di Sinisa Mihajlovic, il bomber svedese ha definito il serbo, oggi tecnico del Bologna che lo scorso anno aveva tentato di portare in rossoblu, "un grande uomo prima di tutto. Ho avuto la fortuna di conoscere la persona. Non c’è stato un colpo di fulmine, la prima volta, ma poi quando l’ho conosciuto all’Inter è stato amore dal primo giorno. Dicevo sempre: se vado in guerra, Sini va in prima fila e io come secondo". Un pensiero anche al Sinisa guerriero durante la malattia: "È stato più forte di me e lui ha passato forza a me, quando c’è emozione dentro non è facile parlare. Quello che ti serve, dimmelo, faccio tutto. Dimmi quello che vuoi e arrivo, gli ho detto. Il Bologna ha fatto di tutto per prendermi, ma con lui sono stato onesto: non corro più come prima... Ma tu devi stare solo avanti e aspettare, mi rispondeva. Ha usato tutte le parole giuste per portarmi. E io gli ho detto che se fossi andato, sarei andato gratis, l’avrei fatto solo per lui, con il cuore. Alla fine è arrivato il Milan, ma la decisione non era se dovevo giocare con il Bologna o con altri, ma se dovevo continuare a giocare oppure no”, riporta Gazzetta.it.

Mihajlovic dal canto suo racconta un aneddoto legato allo svedese: "In un Juventus-Inter ci siamo beccati in campo, volevo ammazzarlo, ho pensato tutto il peggio. Noi siamo due caratteri focosi. Per fortuna non è successo nulla, quando è arrivato all’Inter ho scoperto che è un bravissimo ragazzo e sono orgoglioso di essere un suo amico".

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 20 novembre 2020 alle 21:58
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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