Bentornato a casa. Perché quello che l’Inter ha celebrato quest’oggi non è stato un semplice benvenuto, ma un bentornato. Il bentornato a un ragazzo che sbarcò in Italia che era praticamente un ragazzino, proprio grazie all’Inter. E che con le giovanili dell’Inter cominciò a fare intravedere le sue eccezionali qualità, prima di due tappe in Italia in prestito e dell’approdo alla Lazio, il club che lo ha definitivamente consacrato campione ma con il quale si è separato proprio qualche giorno fa in maniera drastica. Tutto questo è avvenuto nell’arco di otto anni; e otto anni dopo, la carriera di Goran Pandev torna a tingersi di nerazzurro. Pandev, 26 anni, ha firmato oggi con l’Inter un contratto fino al 2014: una “seconda vita” interista che inizia con presupposti nettamente diversi rispetto alla prima.

Perché oggi, come già accennato, Pandev è un giocatore affermato, mentre all’epoca del suo primo passaggio ad Appiano Gentile Goran non era che un giovane di belle speranze, peraltro già titolare nella squadra del Belasica, in Macedonia, lì dove l’Inter lo adocchia e decide di portarlo in Italia. Aggregato alla Primavera di Corrado Verdelli, il macedone non assaggerà la prima squadra, ma in compenso darà una mano importante alla conquista del campionato di categoria. La stagione dopo arriva il primo prestito, allo Spezia, all’epoca militante in C1. Non particolarmente significativo il bottino: 4 reti in 22 presenze, mentre la squadra ligure chiuderà il campionato appena sotto la zona play-off.

L’anno dopo, arriva per Pandev l’occasione di debuttare finalmente nel massimo campionato italiano: viene infatti ceduto, sempre in prestito, al neo-promosso Ancona. L'esordio in Serie A arriva il 2 novembre 2003, nella gara col Siena. Purtroppo, la squadra marchigiana sarà protagonista di un campionato desolante, dove raccoglierà solo 2 vittorie a fronte di 25 sconfitte, con 70 gol subiti, nonostante tre cambi tecnici (Menichini, Sonetti, Galeone) e l’impiego di ben 46 giocatori lungo tutto l’arco del torneo (tra i quali i vari Hubner, Ganz, Dino Baggio, Jardel). Coi dorici Pandev giocherà venti partite, con una rete.

E’ nella stagione successiva che inizia la sua avventura alla Lazio, rilevata proprio nell’estate del 2004 da Claudio Lotito. Il club biancoceleste ne acquisisce metà cartellino nell’ambito dell’operazione Stankovic: la prima rete con la nuova squadra arriva nella gara di Coppa Uefa contro il Metalurg Donetsk. Quella sera segnerà anche Tommaso Rocchi, ovvero colui con il quale Pandev formerà una coppia d’attacco formidabile. Ma non subito: dopo una stagione con soli tre gol, Pandev esplode definitivamente nel 2005-2006, con l’avvento in panchina di Delio Rossi. All’inizio del campionato, decide la partita col Messina, prima di 22 reti in 71 incontri disputati in due anni, tra le quali spicca la doppietta rifilata in Champions al Real Madrid il 3 ottobre 2007. Quella gara segnerà una svolta: da quel momento, Pandev finisce nel mirino di parecchi top club europei, su tutti il Bayern Monaco che avanza un’offerta da 30 milioni di Euro rifiutata da Lotito. Nell’anno 2007-2008 sarà capocannoniere della squadra insieme proprio a Rocchi, la stagione successiva trascinerà la Lazio alla vittoria in Coppa Italia diventandone capocannoniere con sei reti, ai quali aggiunge le nove in campionato.

Quest’estate, però, succede qualcosa: Pandev comincia a lamentarsi per via del suo contratto, e per tutta risposta viene messo fuori rosa. L’idillio tra giocatore e società si incrina irreversibilmente: lui chiede invano la rescissione dell’accordo a Lotito, e allora decide di adire le vie legali per ottenerla. Sarà un percorso lungo e travagliato, quello del processo, ma che alla fine vedrà vincitore il giocatore il quale il 23 dicembre otterrà la risoluzione del contratto col club capitolino. E’ il segnale che l’Inter, della cui intenzione di riportare il giocatore in squadra si vociferava già da parecchio tempo, attende con ansia: passano pochi giorni ed ecco che il cerchio si chiude, Goran Pandev torna ad indossare la maglia nerazzurra firmando per quattro anni. E non più da semplice promessa, ma da campione affermato, che ha una gran voglia di ricominciare a fare gol. E a vincere.

 

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 04 gennaio 2010 alle 20:15
Autore: Christian Liotta
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