"Missione fallita", "Game over". Se i viaggi di Marco Branca in Brasile fossero stati fatti in un videogioco, non sarebbero mancate scritte del genere al termine di ogni trattativa sfumata. Dopo la batosta Lucas, in cui però le colpe della dirigenza nerazzurra sembrano essere prossime allo zero (impossibile concorrere con il ricchissimo Psg), potrebbe tornare d'attualità un'altra pista, sempre di sfondo brasiliano. Tutti gli indizi portano a Paulinho: insieme al "Game over" di qualche settimana fa, figurava anche la scritta "ritenta". L'Inter però ha sfruttato la modalità stand-by, per sondare altre piste. Fernando, De Jong, adesso anche Gargano: vuoi per motivi di costo, vuoi per caratteristiche tecniche, nessuno ha convinto come Paulinho.

Nonostante il comunicato ufficiale del Corinthians, in cui si annunciava la permanenza del giocatore - con tanto di rinnovo -, il terreno sembra ancora piuttosto fertile. L'Inter torna a giocare e cliccherà su quel "ritenta": mesi di lavoro in Brasile non possono risolversi con un "nulla di fatto" definitivo, adesso diventa anche una questione d'orgoglio. Per far crollare il muro del club brasiliano, occorrerà però alzare l'offerta: dagli 8,5 milioni messi sul piatto a luglio, si dovrebbe passare almeno a 10 milioni. L'ingaggio di Paulinho non sarebbe un problema, visto che andrebbe a percepire circa 1,5 milioni netti all'anno. C'è anche un altro piccolo chiodo da battere: la volontà del giocatore. Lui resterebbe volentieri un altro anno in Brasile, sia per disputare il Mondiale per Club, sia per mettersi in mostra agli occhi di Menezes in vista di Brasile 2014.

E qui la palla passa agli uomini-mercato nerazzurri: l'Inter è una vetrina di un certo rilievo, bisognerà sottolinearlo. Una società ambiziosa, con un tecnico giovane che intenderebbe affidare a lui e a Guarìn le chiavi di un centrocampo ancora fin troppo compassato. Paulinho poi - polmoni d'acciaio, piedi educati e spiccate doti d'inserimento - andrebbe perfettamente a completare il reparto. Una sfida decisamente intrigante per un giocatore che l'Europa l'aveva lasciata qualche anno fa a testa bassa. I più scettici nutrono dubbi sulle sue abilità di ambientamento nel campionato italiano, ma Paulinho (ora 24enne, fresco di una coppa continentale vinta da protagonista) sa come far parlare il campo. Milano lo aspetta, Branca è determinato: stavolta niente "Game over".

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Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 08 agosto 2012 alle 11:30
Autore: Mario Garau
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