Si può dire: tutto troppo facile, con l’ultima in classifica, che domenica ha buttato una vittoria a Parma… E invece, contro il Lecce l’Inter inizia la partita in salita: prima la rete di Muriel, poi un’incredibile serie di legni a fermare le conclusioni dei giocatori nerazzurri. Pali e traverse che fanno invocare all’esorcismo. Ma quando Pazzini trova la zampata dell’1-1, tutto si spezza. Anche perché nella ripresa l’Inter a passo di tango travolge i salentini, trovando le reti dei subentrati Milito e Cambiasso e di un Ricky Alvarez davvero grandissimo protagonista del match, insieme a Yuto Nagatomo autore di due giocate da standing ovation capitalizzate con altrettanti gol. Insomma, meglio di così il 2011 non si poteva chiudere, nonostante i presagi fossero davvero di quelli proprio foschi…
IN PROGRESSIONE – Primo tempo all’insegna degli esperimenti: a partire dal tandem Forlan-Pazzini riproposto per la prima volta dopo il match di Bologna, il primo della gestione Ranieri, con Zanetti centrocampista interno a far rifiatare Cambiasso e Ranocchia match-winner a Cesena, addirittura in tribuna. Però il Lecce, con l’arma dell’aggressività, tende a menare il gioco almeno per i primi minuti, sfruttando soprattutto le fasce lì dove Brivio e Cuadrado possono creare grattacapi con la velocità. Il pallino però finisce presto nelle mani dell’Inter, che controlla senza nemmeno troppi problemi. Si nota Alvarez, che si rende anche protagonista di un gran bel numero su due difensori e di un tiro interessante dalla distanza. Anche se il primo vero brivido per Gabrieli, in campo al posto di Petrachi infortunatosi in maniera grottesca nel bagno dell’hotel, è Forlan con un’iniziativa personale che si spegne in curva. Comunque, tutto è reso più difficile dal campo piuttosto pesante.
TESTA DI LEGNO – Insomma, nulla sembra presagire che l’Inter possa andare in difficoltà. E invece, ecco l’incredibile: palla persa a metà campo da Thiago Motta (primo tempo con diversi erroracci evitabili), Obodo serve Muriel che riesce a tenere la palla tra tre difensori e gela Julio Cesar con un perfido rasoterra. Lecce in vantaggio, risultato davvero a sorpresa. Superato lo shock, Forlan prova a scuotere la squadra con un bel tiro che centra il palo complice l’intervento di Gabrieli. Pochi minuti e Pazzini rivive l’incubo vissuto con la Juve: cross di Maicon, testa del toscano e palla sulla traversa a Gabrieli battuto. E stesso destino per Samuel che trova il legno verticale a dirgli no. Quando Forlan prende l’incrocio su deviazione, viene voglia di mettere su in quattro e quattr’otto un pellegrinaggio per Lourdes, ma poi Pazzini, dai e dai, approfitta dell’uscita a farfalle di Gabrieli e trova un benedettissimo 1-1 accolto da Moratti con un epiteto che definire liberatorio è dir poco. Gol importante per la cabala (gol di Pazzini=vittoria, sempre stato così), che alimenta la foga dell’Inter, che si riversa costantemente nella metà campo salentina cercando di colpire da ogni lato. Alla fine dei primi 45 minuti, è 1-1: il conto dei legni è 4-0 per noi, ma purtroppo l’Inter è una squadra di calcio, non un’impresa di arredamenti…
RICKY TANGO, JULIO BOSSANOVA – Ranieri non lascia, anzi raddoppia nella ripresa. Raddoppia i cambi, inserendo Cambiasso e Milito e togliendo dal campo Forlan e Faraoni. Cosmi replica con Piatti, subentrato a Olivera. Thiago Motta non si scuote e regala un contropiede proprio a Piatti che però tira in maniera da oltraggio al pudore. Ma la stoccata del subentrato è di Milito, che servito al bacio da Alvarez trova il varco nella difesa e trafigge Gabrieli ritrovando il gol a San Siro in campionato, un gol come ai vecchi tempi. Si balla il tango al Meazza, tango d’autore che toglie ogni freno inibitorio ai nerazzurri che provano a trarre vantaggio dalla serata di ispirazione del Maravilla. Ma non si respira: nuova incomprensione ed ennesimo contropiede che Julio Cesar neutralizza dicendo no a Corvia: dopo Ghezzal, altra parata salva-risultato. Poco dopo, ancora Alvarez ci prova di par suo, mandando la palla fuori di un soffio. Peccato, sarebbe stato un gol meritatissimo. Ma abbia fede Ricky...
SERVE (A)YUTO? – Dopo la conclusione dell’argentino, però, il Lecce riguadagna metri, facendo soffrire un po’ i nerazzurri. Ed è incredibile come ancora Motta con un suo passaggio sbagliato permetta al Lecce di ripartire: Cuadrado fa per l’ennesima volta il diavolo a quattro facendo impazzire Nagatomo, e meno male che Corvia grazia Julio Cesar colpendo alto. A quel punto Ranieri preferisce dare più sostanza al centrocampo inserendo Obi per Pazzini. Insomma, serve la pugnalata per evitare guai, e la pugnalata arriva, con un’azione stupenda: Zanetti serve Nagatomo con un’apertura panoramica stupefacente; il giapponese si libera con un tocco d'artista e mette in mezzo per Cambiasso: questa volta il palo è amico dell’Inter e aiuta il Cuchu a trovare la rete del 3-1. Tutto merito di Yuto, tiene a evidenziare Cambiasso. E ne ha ben donde: il giapponese, sin lì in sofferenza, ha trovato la giocata d’autore.
TE LO MERITAVI – Il Lecce prova a non arrendersi e gioca l’ultimo quarto d’ora col coltello tra i denti, così come Alvarez che prova a resistere ad uno stiramento. Commovente, Ricky, gioca col muscolo dolorante, lotta e Nagatomo lo ringrazia di cotanto sacrificio con l’ennesima perla da premio Oscar che deve solo appoggiare in rete. Gol figlio della giustizia per una prova eccellente, tutto su una gamba sola, praticamente: e sono quattro, finalmente una pioggia di gol, i troppi assenti di San Siro stavolta hanno avuto torto marcio. Thiago Motta potrebbe arrotondare ulteriormente, ma si trova un avversario davanti. E si fa presto a dire che il Lecce è ultimo in classifica, perché comunque la squadra di Cosmi non ha affatto recitato il ruolo dello sparring partner. Peccato solo per lo scatto d’ira di Maicon che urla imbestialito contro Giacomazzi reo di una gomitata in stile taekwondo (ma il giallo lo prende il Colosso, per le proteste). Ma comunque, una gran bella vittoria, che renderà indubbiamente ancora più dolce il panettone dell’Inter e di tutti i suoi tifosi. Buon Natale!
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