Come è normale che sia, in avvio di stagione le formazioni appena estratte dal cellophane cercano di assimilare il più velocemente possibile alcune certezze. L’Inter pur caotica, criticata ed annaspante ha trovato le sue prime nel reparto difensivo. Il dato dei gol subiti potrebbe tuttavia ingannare. Tre reti, una a partita, due in più rispetto allo ‘start’ di un anno fa. Se contestualizzati si comprenderà come questi numeri non hanno motivo di preoccupare. In primis gli errori di Samir Handanovic contro il Torino alterano la statistica. Inoltre, ad agosto Luciano Spalletti ha introdotto una novità anche piuttosto significativa.

I nerazzurri hanno infatti compiuto la transizione dalla difesa fatta di 4 componenti a quella composta da 3 centrali, anche non propriamente di ruolo tali come Danilo D’Ambrosio tra questi. Uno stravolgimento pensato per far rendere al meglio uno degli acquisti più importanti dell’estate: Stefan De Vrij. L’ex Lazio, proprio in biancoceleste abituato a muoversi in una retroguardia a 3, è entrato ad Appiano Gentile dalla porta principale e ha convinto da subito il tecnico di Certaldo, oltre che la tifoseria del Biscione. Non ha brillato a Reggio Emilia contro il Sassuolo, quando al suo fianco aveva Miranda e la retroguardia era ancora disposta come nella passata stagione, poi la crescita è stata tangibile. Anche se, a onor del vero, la sua pericolosità aerea l'ha esibita nell'unica occasione degna di nota costruita da Icardi e compagni al Mapei Stadium, con il colpo di testa in mischia ben parato da Consigli. 

Una volta rientrato Milan Skriniar, è sbocciata a prima vista la sintonia tra lo slovacco e l’olandese, ma non si deve pensare che il numero 6 sia semplicemente il più perfetto dei gregari. Vuole diventare protagonista e un po’ lo è già come si può evincere dai ballottaggi vinti senza esitazioni a discapito di Miranda. In che modo Stefan è un valore aggiunto? "De Vrij ha la capacità di rendere subito il pallone giocabile dal primo palleggio. Questo può fare la differenza".

Parola di Luciano Spalletti. L’allenatore della Beneamata lo ha richiesto a Piero Ausilio per le caratteristiche da difensore moderno. L’Inter ora può essere imprevedibile anche sul passaggio iniziale. I dati Opta delle prime tre gare disputate dallo stopper olandese lo confermano. 160 passaggi riusciti su 174, di cui il 27% in avanti, il 67,9% sugli esterni e solo 5,2% indietro. Servizi precisi non solo nella metà campo difensiva ma pure in quella dei rivali: 85,7%.

E’ necessario però controllare pure la prestazione prettamente difensiva. E ancora una volta ci troviamo di fronte a numeri pregevoli. Tenendo presente che per nessuna delle reti incassate si può imputare la maggiore responsabilità a De Vrij, le statistiche che balzano all’occhio sono quelle riguardo i contrasti aerei vinti (5 su 11), i duelli con successo (6 su 16) e le respinte (10). Il tulipano 26enne forma con un Skriniar un muro insuperabile, perforato ad oggi solo per le incertezze dell’estremo difensore Handanovic.

Elegante, roccioso e… goleador. Nelle tre gare disputate finora, dove gran parte dei giocatori offensivi si sono fatti attendere, Spalletti si è servito dell’asso nella manica, proprio l’olandese. La prima rete in nerazzurro di De Vrij è arrivata in anticipo rispetto ad ogni aspettativa. Nella Lazio ha segnato 10 gol in tre campionati, ma nell’anno iniziale restò a secco. All’Inter dopo appena 122 minuti ha colto l’occasione per entrare nei cuori della Curva Nord: sulla palla dolce di Politano contro il Torino ha anticipato tutti con grande esperienza.

Come si può allora mettere in discussione un difensore che dispone di un ventaglio di abilità così ricco? E’ la domanda che, dopo l’incredibile avvio dell’olandese, sta frullando nella testa di Luciano Spalletti, il quale dovrà essere in grado di gestire anche Miranda. Tuttavia i problemi di abbondanza non sono mai realmente problemi e una volta rodati i meccanismi della nuova impostazione difensiva anche il reinserimento del brasiliano risulterà indolore. Piuttosto proveranno maggior tormento i vari Luis Suarez, Harry Kane, Cristiano Ronaldo e Gonzalo Higuain, che per sorprendere questa retroguardia saranno chiamati a prestazioni superlative.

Michele Neri

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Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 09 settembre 2018 alle 13:54
Autore: FcInterNews Redazione
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