Chievo-Inter è la gara da non sbagliare per Roberto Mancini. La classifica parla chiaro: vincendo i nerazzurri supererebbero il Sassuolo (e questo, come scrive oggi La Gazzetta dello Sport, fa già capire molte cose) e potrebbero forse riportarsi nella parte sinistra della classifica. In caso di vittoria mancata, per l’Inter comincerebbe a farsi pressante lo spettro della zona retrocessione e delle sfide salvezza. Uno scenario che in casa nerazzurra tutti vogliono evitare. Il tecnico jesino va ancora a caccia del primo successo in campionato nella sua seconda era nerazzurra e sa che sbagliare la sfida del Bentegodi potrebbe portare un boomerang di conseguenze poco piacevoli.

“C’è un altro aspetto che deve far riflettere: finora tre trasferte (derby, Roma e Qarabag) e nessuna vittoria - scrive la rosea -. Ora, o pandoro o panico. Quest’Inter ha giocatori che alla prima o alla seconda difficoltà vanno nel pallone. Roberto Mancini sta lavorando pure su questo, e da oggi Sylvinho (un duro) lo aiuterà. Va praticamente in campo la stessa formazione che si è fatta incartare dall’Udinese: è un richiamo chiaro al senso di responsabilità dei giocatori che da adesso in poi non possono e non devono più sbagliare. Quando il Mancio ha accettato la sfida-bis era convinto di avere una squadra in grado di lottare per il terzo posto. E ne è convinto ancora, ma ora sta alla squadra stessa dare una risposta a convinzioni che hanno bisogno di puntelli solidi. Di cambiamenti se ne sono visti, alcuni intravisti: pressione, proposizione, smistamento veloce, aggressione alta e collettiva per recuperare il più in alto possibile il pallone. Ma a tutto questo deve essere abbinata una parolina che negli ultimi anni è sparita: la continuità, intrisa d’attenzione”.

Vincere contro il Chievo sarebbe per l’Inter base di rilancio. Ai nerazzurri serve una vittoria per una questione di autostima, personalità e fragilità di cui sopra. Servono 6 punti prima della sosta per presentarsi allo Juventus Stadium alla Befana con la faccia non depressa e per avere la forza numerica di convincere il presidente Erick Thohir ad appoggiare un regalone sotto l’albero-mercato. Roberto Mancini e la società ne hanno già ampiamente parlato, di rinforzi. E dopo il 22 lo faranno anche di più. Un anno fa il tycoon indonesiano ha già seguito i dettami del tecnico Walter Mazzarri, prendendo Hernanes e Danilo D’Ambrosio per inseguire l’Europa. Ora Mancini chiederà certamente un regista (Lucas Leiva?) e un’ala d’attacco (da Lavezzi a Cerci, in Inghilterra parlano di un prestito di Adnan Januzaj dal Manchester United). Difficile parlare di prestito con Paris Saint-Germain e Atletico Madrid, ma se l’Inter dovesse presentarsi con un’altra classifica a quel punto Thohir potrebbe fare uno sforzo.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 14 dicembre 2014 alle 08:28 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Redazione FcInterNews.it
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