Guardi la classifica e ti accorgi che, nonostante tutto, ti bastava battere Atalanta e Cagliari per essere al terzo posto. Sei punti in più ed eri lì, a lottare per qualcosa che valesse davvero la pena. Facile parlare? Forse, ma con i bergamaschi si era sul 3-1 (poi il rigore spuntato da un tombino e il crollo), mentre con il Cagliari – fino al carpiato di Pinilla – gara in equilibrio e nerazzurri ben più pericolosi (palo di Cambiasso e non solo). Insomma, "La stagione dei rimpianti" si potrebbe chiamare questa del 2012-2013. E anche se tutto sembra riportare all'anno scorso (a questo punto del torneo, solo un punto in più: 53 oggi e 52 nel campionato 2011-12), le differenze sono sostanziali.

Bastava pochissimo, forse anche per non commettere errori come quello di ridurre ai minimi termini un attacco già boccheggiante nel girone d'andata. Abbondanza, lì davanti, non c'è mai stata e a gennaio bisognava integrare senza svilire il reparto, vista l'impossibilità di recuperare dall'Espanyol Samuele Longo. Impensabile, infatti, lasciare Stramaccioni con soli quattro attaccanti – tutti ultratrentenni – e sperare che tutto filasse liscio fino a maggio. Certo, il crac di Milito è stato devastante quanto imprevedibile, ma è chiaro che, con Rocchi arrivato dalla Lazio in quelle condizioni, bastava lo stop forzato di uno tra il Principe, Cassano e Palacio per obbligare il tecnico a 'spremere' i due superstiti. E così è stato, finendo per sovraccaricare il tandem rimasto a disposizione. Una scelta suicida, forse la più grave.

Anche per questo la Curva Nord ieri ha contestato duramente l'operato sul mercato e, in particolare, quello di Marco Branca. Scagliarsi contro il dt nerazzurro – si sa – è la moda dell'ultimo biennio e quasi sempre è sbagliato trovare un capro espiatorio. Ma errori ne sono stati commessi e lo stesso Massimo Moratti lo ha ammesso nelle ultime uscite pubbliche. Le stesse in cui ha giustificato (più che confermato) Stramaccioni. E non potrebbe essere altrimenti: da un lato c'è la convinzione di non aver sbagliato scelta poco più di un anno fa nell'affidare la panchina al giovane tecnico; dall'altro, però, ci sono attente valutazioni da fare e non è assolutamente detto che Strama resti in sella anche per la prossima stagione.

Come l'allenatore, tutti sono sul banco degli imputati per un'annata che poteva e doveva essere ben più felice per i colori nerazzurri. Ecco allora che il tempo dei bilanci si avvicina e saranno presi in esame tutti gli aspetti. Perché l'idea di un'Inter di nuovo vincente è partita già quest'anno, basti vedere gli arrivi dei vari Guarin, Juan, Handanovic, Palacio e Kovacic. E però in seno alla società qualcosa, probabilmente, cambierà. Un progetto nel progetto: capire chi è da Inter all'interno, prima ancora che dall'esterno. Sperando nell'avvento di capitali freschi.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 22 aprile 2013 alle 09:00
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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