Il mistero si infittisce. Se da un lato è un bene che Prandelli preferisca ignorare giocatori dell’Inter, preservandoli così da eventuali e storicamente prevedibili infortuni, dall’altro continua a destare perplessità l’atteggiamento ostruzionistico del Ct della Nazionale azzurra. Libero di fare le sue scelte e con un credito grande così dopo l’esaltante campionato Europeo in Ucraina e Polonia, l’allenatore ha ribadito anche in un secondo momento la propria idiosincrasia nei confronti del nerazzurro.

Ne abbiamo già discusso nella sezione Calci & Parole ieri sera, oggi ci tocca tornare sull’argomento dopo un episodio in totale sintonia con l’allarme già lanciato. L’infortunio che ha costretto Astori a lasciare il ritiro di Coverciano (lesione muscolare), secondo logica, avrebbe dovuto aprire le porte della Nazionale al pari ruolo Andrea Ranocchia, già sorprendente snobbato nella prima lista di convocazioni. Invece nulla, il Ct gli ha preferito Francesco Acerbi, nuovo difensore del Milan e alla seconda convocazione dopo la panchina nella formazione sperimentale anti-Inghilterra.

Appare ancora più difficile trovare una spiegazione nella scelta di Prandelli. Non è una sorpresa, infatti, che il centrale dell’Inter sia uno dei migliori tra le nuove leve nel panorama calcistico nazionale. Viene da una stagione travagliata come tutta la sua squadra, ma in quella attuale ha messo già nelle gambe 5 partite ufficiali e, in teoria, sarebbe pronto da questo punto di vista. Inoltre, rispetto al passato, sta facendo bene, confermandosi il migliore di tutto il reparto a prescindere dalla prestazione negativa contro la Roma. Tutte motivazioni valide per vedere il suo nome tra i convocati per il doppio impegno contro Bulgaria e Malta, che vale la qualificazione ai prossimi Mondiali, non certo amichevoli internazionali di poco conto.

Acerbi, invece, di gare ufficiali ne ha disputata una, quella di Bologna vinta 3-1 dal Milan sabato scorso. Panchina per lui contro la Sampdoria al primo turno. Eppure in Nazionale ci va l’ex Chievo invece di uno dei migliori difensori centrali del nostro calcio. Inspiegabile. Prandelli non deve spiegazioni a nessuno, le scelte sono le sue e il Ct, se le cose vanno male, è il primo a doverne rispondere. Ma considerato questo primo scorcio di stagione fa scalpore il fatto di non vedere con la maglia azzurra Ranocchia, che gli addetti ai lavori e chi lo conosce bene considerano un top nel ruolo. Né ha problemi di natura fisica o psicologica, dal momento che le sue prestazioni, mediamente, sono state sempre positive e oggi è abile e arruolabile.

Qual è dunque il limite del 24enne di Bastia Umbra? Perché non fa parte, come dovrebbe, del giro azzurro? Aggrappandosi alla demagogia, verrebbe una sola risposta: gioca nell’Inter, come Cassano oggi e come Pazzini e Poli la scorsa stagione. A pensar male non si sbaglia mai, ma conoscendo la serietà di Prandelli è giusto concedergli il beneficio del dubbio. Però sarebbe interessante capire come mai abbia preso, per la seconda volta, la decisione di ignorare il difensore nerazzurro.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 04 settembre 2012 alle 14:09
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DaniAlfieri
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