Oltre a sottolineare come la strada intrapresa dalla società sia quella giusta per tornare a essere virtuosa (leggi qui), l’organismo di controllo dell’Uefa per il rispetto del Fair Play Finanziario ha diramato le motivazioni complete che hanno spinto l’Uefa a multare l’Inter. Da quanto si evince dal documento, la società nerazzurra non ha soddisfatto i requisiti di monitoraggio dell’Uefa Club Licensing and Financial Fair Play Regulations per gli articoli dal 53 al 68.

L’8 maggio i rappresentanti dell’organo di controllo ed il club di Erick Thohir hanno accettato di stipulare un “accordo transitorio” in ottemperamento degli articoli 14 (1b) e 15 delle Regole Procedurali.

Per quanto riguarda l’articolo 15, l’organismo di controllo ha consultato gli altri membri del consiglio di investigazione ed è giunto alla conclusione che potesse essere realizzabile un accordo, in quanto:

- le sanzioni e gli obblighi discussi indicano che il club rientrerà in un breve lasso di tempo nei limiti del Financial Fair Play;
- le proiezioni finanziarie del club mostrano un trend positivo che consentirà all’Inter di rientrare a breve nei limiti del CLFFPR;
- il club ha presentato un piano finanziario credibile e realistico che dovrebbe consentire al club di rientrare nei parametri del CLFFPR entro il 2018.

Tra i paletti stabiliti dall’Uefa c’è anche quello riguardante una possibile non qualificazione alle coppe europee. L’Inter, infatti, seppur non si qualificasse ad alcuna competizione Uefa verrebbe comunque monitorata dall’organismo di controllo.

L’accordo transattivo copre le stagioni 2015/2016, 2016/2017, 2017/2018, 2018/2019. Per tutte queste stagioni in cui sarà in vigore suddetto accordo, il cui obiettivo è quello di portare la società nerazzurra ad un pareggio di bilancio al più tardi durante la stagione 2018/2019, l’Inter si impegna:

- a ridurre il deficit di bilancio a non oltre 30 milioni di euro per il 2016 e di 0 euro per il 2017;
- a limitare per il biennio 2016-2017 il costo del personale così come gli ammortamenti e le svalutazioni dei costi di acquisizione dei giocatori;
- a pagare un importo massimo di 20 milioni di euro che verranno detratti dalle future partecipazioni alle competizioni Uefa. Di questi: 6 saranno da pagare indipendentemente dai futuri rapporti dell’organo di controllo in tre rate da 2 milioni di euro; 14 milioni con la ‘condizionale’, ovvero saranno trattenuti nel caso in cui il club continuerà a non rispettare i parametri imposti. La Uefa non terrà conto di queste sanzioni ai fini del pareggio di bilancio.

Dal punto di vista sportivo, invece, il club ha accettato la riduzione del numero di calciatori registrabili nella lista ‘A’ delle competizioni Uefa:

- a 21 elementi per la stagione 2015-2016 e a 22 elementi per la stagione 2016-2017, invece che 25 calciatori come accade normalmente;
- per le due stagioni successive la riduzione è condizionata ai risultati raggiunti dalla società nerazzurra per rientrare nei limiti del FFP.

Dal documento si legge che l’Inter, inoltre si impegna a limitare in modo significativo la sua spesa sul mercato trasferimenti.

Se il club raggiungerà tutti i parametri imposti dall’accordo transitorio concordato con la Uefa, allora tutte le restrizioni imposte verranno cancellate. Se, invece, l’Inter non sarà riuscita a tener fede all’accordo, allora la Uefa si rivolgerà alla Camera Arbitrale del Club Financial Control Body.

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 14 maggio 2015 alle 15:22
Autore: Lorenzo Peronaci / Twitter: @lorenzoperonaci
vedi letture
Print