"È il momento migliore della mia carriera. Fisicamente e mentalmente non sono mai stato meglio di così". Lo dice Suso, intervistato dal Corriere della Sera a poche ore dal derby e con un bimbo in arrivo. "Dopo la partita col Sassuolo la mia ragazza mi ha mandato un sms per dirmi che pensava festeggiassi per il bebè. Ma il momento non era dei più facili per noi e neanche per Gattuso, perciò mi è venuto spontaneo andare ad abbracciarlo. Ma nel derby, nel caso, non si scappa".

Restiamo su Gattuso: cos’ha di speciale?
"È una persona magnifica, non sentirete nessuno parlare male di lui. Ovviamente tutti dobbiamo migliorare, i giocatori e lo staff. Ma lui è arrivato l’anno scorso in un momento difficile, è la persona giusta al posto giusto. Io da piccolo lo vedevo giocare in tv, è uno che ha vinto tutto e me lo aspettavo più riservato, invece con lui puoi parlare molto fuori dal campo".

Non si farà attirare dalle sirene di altre big europee? Suo padre tifa Real...
"Nel mercato non lo sai mai, magari a un certo punto non mi vogliono più... Ma io sono molto felice, in questo momento non penso proprio di andare in un’altra parte".

Avrebbe potuto andare all’Inter.
"Per due estati di fila c’è stata un’offerta dell’Inter per me, ma io sono molto contento qua, non ho mai pensato di cambiare. L’Inter mi ha cercato anche l’estate scorsa e mi ha un po’ stupito il ds Mirabelli che ha detto pubblicamente che non lo sapeva. Invece ne avevamo parlato".

Lei ha dichiarato che l’era cinese è stata un pasticcio. Voi giocatori avete risentito delle incertezze societarie?
"Nel periodo cinese c’era un pochino più di confusione, ma noi giocatori non abbiamo mai avuto problemi. Io al massimo leggevo tutti i giorni che avrebbero dovuto vendermi...".

A Milanello prima del derby si avverte un clima diverso?
"Anche inconsciamente hai in testa che il derby è una gara speciale, siamo tutti molto concentrati, sono le partite più facili da preparare. Per Gattuso invece non cambia niente".

Per molti l’Inter è più forte: lei che ne pensa?
"L’Inter è favorita. Noi dobbiamo stare calmi, il derby è come una partita di poker: serve fortuna e mente fredda. Se andiamo in vantaggio, non dobbiamo avere paura, né fretta. Stare uniti e non prendere gol, è vero che noi giochiamo bene ma contano i punti".

Quanti punti vale il derby?
"Sempre tre, ma è una questione di fiducia. Queste sono partite che ti aiutano a crescere a velocità doppia".

Chi toglierebbe all’Inter?
"L’anno scorso ho detto Rafinha... Diciamo che ora non tolgo nessuno".

Sezione: Focus / Data: Ven 19 ottobre 2018 alle 08:19 / Fonte: Corriere della Sera
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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