Intervistato dal Corriere della Sera, l'ex canterano nerazzurro Ibrahim Maaroufi, dopo essere tornato sui tragici fatti di cronaca che lo hanno visto involontariamente e indirettamente protagonista, ha riservato delle belle parole nei confronti del tecnico dell'Inter Roberto Mancini.

Ecco le dichiarazioni del classe '89 dello Schaerbeek: "È stato come un padre per me. Parlava poco, ma io devo tutto a lui e al direttore sportivo Ausilio. Non sono diventato un grande calciatore perché non ho avuto la testa. Volevo giocare subito, mi dissero che non ero pronto e di aspettare, ma io non ascoltai e fui ceduto al Twente. Quello fu l'errore più grande della mia vita. Ora gioco allo Schaerbeek, ma spero di trovare al più presto una squadra di livello, magari in Italia".

Sezione: Focus / Data: Mer 30 marzo 2016 alle 14:14 / Fonte: Corriere dello Sera
Autore: Francesco Fontana / Twitter: @fontafrancesco1
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