"Che la rosa nerazzurra vada migliorata in qualità è evidente, ma i progressi dell’ultimo mese (sette partite utili consecutive) impongono un’attenta analisi sul reale valore dei giocatori". Lo sottolinea oggi il Corriere della Sera, che spiega: "Se, dopo l’1-1 con il Parma, sembrava indispensabile cedere 12 o 13 giocatori, adesso non è più così. Hernanes ha dimostrato da Verona (11 aprile) in poi di essere un giocatore di qualità, con piedi e intuizioni da Inter, ma sono cresciuti anche Vidic, D’Ambrosio, in parte Kovacic, Juan Jesus da terzino e Palacio, che è tornato a essere decisivo".

Insomma, sembra sventato il progetto di una rivoluzione. "Nessuno meglio di Mancini saprà fare le giuste valutazioni, per questo, Europa o non Europa, le prossime tre partite saranno fondamentali. Anche l’ultima con l’Empoli, nella quale l’Inter tornerà a indossare la maglia nerazzurra a righe larghe, quella della prossima stagione, che si ispira a quelle indossate nella stagione 1990-1991, l’anno della conquista della Coppa Uefa, trofeo europeo atteso 26 anni. E per questo il varo della nuova maglia avverrà in un incontro fra l’Inter di oggi e quella del 1991. Con denominatore comune l’Europa. Naturalmente".

Sezione: Focus / Data: Mar 12 maggio 2015 alle 11:21 / Fonte: Corriere della Sera
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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