Nonostante le pressioni di una minacciosa Juventus, a soli quattro punti dai nerazzurri, la squadra di Josè Mourinho, seppure decimata in difesa da infortuni e squalifiche, schianta la Reggina e si riporta a più sette da coloro a cui piace “gufare”. Il tecnico lusitano torna al vecchio modulo e presenta Balotelli e Mancini larghi con Ibrahimovic punta centrale. Lo schema ha funzionato in maniera egregia. Lo svedese è stato il migliore in campo, l’italiano ha dimostrato di essere un vero e proprio talento, e il brasiliano si è procurato il rigore del momentaneo 2-0 dopo uno slalom applaudito dal miglior Alberto Tomba. Non c’è stata partita, non c’è storia, nemmeno quando il solito Julio Cesar ha negato il gol a Barillà che si era trovato a tu per tu con il “fenomeno” brasiliano. Nove partite per pareggiare gli scudetti del Milan, ma se sugli spalti si festeggia, nel post-gara ecco le dichiarazioni di Ibra che sconvolgono un’intera generazione di tifosi: “Se resto all’Inter anche il prossimo anno? Vedremo”. Parole forti, alle quali Mourinho non da assolutamente peso: “Dopo Manchester se avessi visto un calo o un giocatore svogliato mi sarei anche potuto preoccupare, ma entra in campo ed è decisivo, e bum bum come oggi. Non sono preoccupato”. Folcloristico come sempre nelle risposte il tecnico portoghese che in cuor suo sa il vero motivo del comportamento del fuoriclasse svedese. Potrebbe solo essere un’invenzione giornalistica, un cattivo pensiero, ma il miglior amico del genio nerazzurro si chiama Andrade Maxwell. Entrambi sono seguiti da Mino Raiola, entrambi vogliono proseguire il loro rapporto con l’Inter e magari se il numero uno mette un po’ di pressione, il laterale potrebbe trarne un grosso beneficio. E’ solo un’idea? Linea alle nazionali…

Christian Recalcati
www.24oredisport.com

Sezione: Esclusive / Data: Lun 23 marzo 2009 alle 11:46
Autore: Domenico Fabbricini
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