Una partita semplicemente folle, colma di errori clamorosi, giocate improvvise, tensione alle stelle e un finale indescrivibile. In qualche modo però l’Inter è andata in Champions, sprecando gol e rischiando la beffa definitiva, dopo aver dominato più di un’ora contro un Empoli coperto e ben messo in campo.
Davanti ad un pubblico fantastico (quasi 70.000 spettatori) l’Inter ha giocato una partita fisica ma con un piglio più autoritario e il tentativo di andare subito in gol per togliersi l’ansia. Nel primo tempo le percussioni dalle fasce illudono ma non incidono, fioccano invece i tiri dalla distanza, più in questa partita di quanti se ne siano tentati in tutta la stagione, pur senza fortuna. 

L’Empoli nei primi 45 minuti resta rintanato ma quando accelera salta facilmente il centrocampo e arriva pericolosamente nell’area nerazzurra. Sono avvisaglie ma non sembrano esserci contromisure a disposizione di Spalletti, perciò nel secondo tempo rischia Keita, al posto di Asamoah, per essere più imprevedibile. La mossa funziona perché il senegalese ha la gamba e la testa giusta e trova il gol grazie a quel tipo di guizzo di cui è capace se trova lo spazio. 

Con la gara sbloccata accade però che l’Inter commetta il solito errore di mentalità. Tenta di amministrare il gioco e non riesce, anche perché con l’uscita di Asamoah la squadra è certamente più pericolosa ma anche vulnerabile, se gli empolesi si avvicinano. Il paradosso della serata viene da Icardi, il quale è bravo ad anticipare il portiere e a trovare il rigore, L’attaccante però ormai è svuotato, privo di quella freddezza che lo caratterizzava e dal dischetto sbaglia, calciando male e al centro. Il suo destino è compiuto, diventa ufficialmente un ex giocatore dell’Inter che in quel momento potrebbe aver contribuito ad affossare. L’uscita di scena, i fischi di una parte del pubblico, gli applausi dell’altra e tanti minuti, troppi, da giocare ancora.

Il mancato raddoppio rinvigorisce i toscani, che conquistano terreno e hanno giocatori con un piede più sensibile dei troppi corazzieri interisti. Si fa male anche Perisic ed entra Dalbert, il quale, dopo un paio di interventi discreti e un tunnel ad un avversario, diventa una via di mezzo tra Brechet e Gresko e sbaglia tutto. L’Empoli pareggia, con un gol che era già nell’aria da qualche minuto, con una squadra incapace di opporre una resistenza credibile alle triangolazioni, le giocate e le iniziative, sempre sulla destra degli empolesi. Anche se Icardi diventa il momentaneo simbolo del possibile disastro, sono in tanti a sparire, al punto che sul pallone rasoterra di Ucan si presentano addirittura in due per metterla dentro, indisturbati. Il gol di Traore riporta San Siro in uno strapiombo da cui non riesce a riprendersi, ma da quel momento accade davvero di tutto. 

La squadra di Andreazzoli inizia a gestire il palleggio, suo elemento naturale, l’Inter non ci sta e si costringe alla reazione, a partire da Vecino (ancora lui) che arriva al limite dell'area e fa partire un rasoterra che trova il palo, Nainggolan si vede recapitare il pallone respinto e di prima intenzione la mette in rete. E’ delirio ma Nainggolan non esulta troppo e sono in tanti a temere che non sia affatto finita. Infatti una punizione dal limite mette paura ma trova la barriera, poi l’Inter non è letteralmente in grado di tenere un pallone, così improvvisa un calcio fatto di lanci lunghi, passaggi avventati, oltre a due ripartenze in cui riesce a fallire il gol del definitivo 3-1.

Manca un minuto al 90° e Caputo si presenta davanti ad Handanovic, la dà a Traoré che tira ma D'Ambrosio si frappone e la palla finisce sulla traversa, per poi terminare tra le braccia del nostro portiere. L’assedio continua ma quando l’Inter trova il 3-1 su contropiede, si scopre che Keita ha commesso un fallo incommentabile sul portiere, il gol viene annullato e l’attaccante espulso. Il panico prosegue ma alla fine l’arbitro soffia tre volte e con qualche anno in meno di vita, scopri di essere in Champions.

Spalletti ce l’ha fatta, con le stesse modalità dello scorso anno ma con molti meno meriti. In qualche modo questa partita ricorda anche Inter-Padova 2-1, con il gol allo scadere di Delvecchio che portava l’Inter in Coppa Uefa. Ora c’è tanto da ricostruire e molto da ragionare a mente fredda, lontano dalle valutazioni emotive e dalle logiche perverse che hanno governato lo spogliatoio questa stagione. Ci sono stati errori ad ogni livello ma ora è il momento di tornare a sperare in un futuro all’altezza di questo club. Due anni a “festeggiare” un quarto posto, con un altro allenatore bruciato e l’ennesimo cambio con un potenziale profeta come Conte.

Ne approfitto per annunciarvi che a breve nascerà Radio Nerazzurra, che potrete ascoltare attraverso la app e naturalmente anche su FcInterNews.it
Ci sentiamo presto in radio, dove potremo parlare della nuova Inter e vivere in diretta tutta la prossima stagione.
Amala.

VIDEO - GIOIA, DISPERAZIONE, ANCORA GIOIA: INTER-EMPOLI VISTA DA TRAMONTANA

Sezione: Editoriale / Data: Lun 27 maggio 2019 alle 00:00
Autore: Lapo De Carlo / Twitter: @LapoDeCarlo1
vedi letture
Print