Adesso però non tiriamoci gli stracci addosso. Il momento è forse il più delicato della stagione o addirittura può essere considerato uno dei peggiori della storia dell’Inter. Tre sconfitte di fila, tredicesimo posto in campionato, eliminazione dalla Coppa Italia, maglie che volano da destra a sinistra, insulti social trasversali su capitano e dintorni, con la situazione che potenzialmente potrebbe anche peggiorare. Mancini così sconvolto e a terra come nel post-partita del San Paolo confesso di non averlo mai visto e all’orizzonte c’è un Palermo che ha le caratteristiche perfette per mettere a ferro e fuoco San Siro, con Dybala e Vazquez che in questo momento fanno addirittura paura.

L’importante però è ritrovare e ritrovarsi, con una mano sul cuore e una sulla coscienza. Assurde guerre intestine adesso sono la cosa più deleteria che ci possa essere, altri fischi a San Siro, tensioni e contestazioni varie non farebbero altro che aiutare il crollo di una squadra già molto debole e condizionabile di suo soprattutto psicologicamente. Il mio invito quindi è quello di tirare una riga e cancellare tutto quello che è accaduto tra Sassuolo e Napoli e ripartire. Stracci e polli, catastrofi e Pezzi di M..a… non possono aiutare l’Inter a tornare dove merita di stare. Il rischio è quello di un tracollo verticale, che può essere molto vicino, dietro l’angolo o, al contrario, lo si può invece allontanare con un’unità ritrovata e una bella risposta domenica sera, da parte di tutti. Cancelliamo tutto, resettiamo e pensiamo a quello di positivo che si è visto, nonostante tutto, nell’ultimo mese.

Shaqiri è potenzialmente devastante, ancora qualche allenamento mirato e sarà difficile fermarlo, così come mi ha stupito la personalità di Brozovic “uomo di ghiaccio”, uno degli slavi che non si fanno condizionare, per fortuna, dall’andamento negativo delle cose. Bene anche Santon, preciso, fisico, attento, un altro terzino su cui si può puntare per sistemare il 4-2-3-1 manciniano che ha mostrato troppe falle soprattutto in difesa. A dire la verità Hernanes non mi è per niente dispiaciuto in versione arretrata, io ci insisterei, se l’ha fatto nel Brasile potrà farlo anche nell’Inter. Mi aspetto invece molto di più da Podolski, spero che le ultime uscite al ribasso siano dovute solo al richiamo di preparazione che inevitabilmente doveva essere fatto per dargli la possibilità di fare la differenza e di recuperare tutto il tempo perso a far panchina a Londra. 

Per concludere solo uniti si può uscire da questa crisi che sembra senza fine, con applausi e unità di intenti, sicuramente non con fischi e maglie che volano.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 06 febbraio 2015 alle 00:00
Autore: Marco Barzaghi / Twitter: @marcobarzaghi
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