Per la trasferta di Napoli, Luciano Spalletti non avrà il dubbio che lo ha accompagnato in tutte le partite di campionato fino al derby: chi fare giocare come trequartista alle spalle di Icardi? Il dubbio non glielo ha tolto un giocatore con prestazioni particolarmenti convincenti ma la sorte, che lo ha privato prima di Marcelo Brozovic e poi di Joao Mario (recuperabile al massimo per la panchina). La ristrettezza della rosa nerazzurra fa sì che gli unici giocatori rimasti a centrocampo debbano andare in campo per forza: Roberto Gagliardini, Borja Valero e Matias Vecino. Dando per scontato che Gagliardini giocherà nei due mediani, Spalletti dovrà scegliere se confermare Borja Valero trequartista o alzare Vecino. Certamente la partita con il Napoli è quella meno ideale per fare degli azzardi o degli esperimenti e per questo molto fa pensare che l'ex allenatore della Roma opterà per chi meglio conosce quel ruolo, ovvero Borja Valero. Lo spagnolo ha giocato a lungo da trequartista, anche se l'avanzare dell'età, inversamente proporzionale a quello del suo ritmo di gioco, ne ha abbassatto il raggio d'azione. Nel derby Spalletti, un po' a sorpresa, ha scelto lui come vertice alto del centrocampo. Ecco come può cambiare la sua partita a Napoli, a seconda che giochi più alto o più basso. 

DA TREQUARTISTA - La più grande qualità di Borja Valero è quella di essere un giocatore pensante. Mai istintivo, sempre razionale e cinico nel scegliere il momento migliore per fare ogni genere di giocata. Lontano nelle caratteristiche del trequartista ideale di Spalletti (tutto corsa, dinamismo e improvvisi strappi), lo spagnolo gode della stima più pura del suo allenatore, che ha dichiarato che farlo giocare come trequartista è come"metterlo sul divano di casa", tanto conosce bene ogni sfumatura del ruolo. Prima del derby, Borja si è messo in quella zona di campo contro la Roma, lasciando però molto a desiderare perché in grossa difficoltà nel trovare la posizione, schiacciato dal dinamismo del centrocampo giallorosso. In quel caso fu Gagliardini a lasciare il campo a favore di Joao Mario, con Borja nuovamente più basso e un evidente miglioramento della prestazione di squadra. L'idea di Spalletti sarà quella di provare a gestire il ritmo della partita, provando a muoverlo come una fisarmonica a seconda delle fasi di partita: abbassarlo quando il Napoli fa girare palla in modo armonioso, provare ad accelerarlo se la stanchezza post Champions dovesse far visita alla squadra di Sarri. Nessuno come Borja sa farlo, come ha dimostrato proprio nel derby, quando spesso ha gestito palloni per altri molto scomodi. Nella sua zona giocherà verosimilmente Jorginho e non Biglia: il primo è meno mobile del secondo, raramente si slancia dalla sua posizione di schermo davanti alla difesa; ma al tempo stesso rispetto a Biglia è più rapido e attento in copertura, oltre a muoversi in un centrocampo che funziona meglio di quello del Milan. Ecco che quindi Borja Valero può far fatica a trovare spazio, mentre Vecino (sua alternativa) ha la corsa per andare a cercare il pallone anche sull'esterno, magari per sfruttare lo spazio lasciato libero dai terzini napoletani, che hanno dimostrato di soffrire la grande mole di movimento sulla trequarti (vedi De Bruyne del Manchester City).

DA MEDIANO - Giocando più basso, Borja Valero può avere maggiore autonomia, perché gli sarebbero chiesti decisamente meno proiezioni offensive, lasciate in quel caso di più a Gagliardini. Il Napoli sa far accentrare i vari Insigne (se dovesse giocare) e Mertens per cercare di pescare poi i compagni sull'esterno: lì l'intelligenza e la capacità di leggere il gioco dello spagnolo può essere utile. Lui e Gagliardini devono essere bravi a occupare lo spazio, andando costantemente a fornire il raddoppio ai terzini nerazzurri, che mai devono restare soli contro le temibili ali napoletane. Rispetto alla partita con il Milan, il ritmo sarà più alto perché il Napoli muove la palla a memoria e ha nelle sue vene trame di gioco ormai quasi "involontarie" per la naturalezza con cui si verificano. Ecco che un centrocampo con Gagliardini, non certo un fulmine, e Borja Valero rischia di andare spesso in apnea, quando invece Vecino ha dimostrato di avere quattro polmoni. Valero fornisce qualità, tempi di gioco, ma pochi strappi. Inoltre tenere il muscolare Gagliardini in fase difensiva e Vecino con diritto di offendere può essere una buona soluzione: l'apporto offensivo dell'italiano è inferiore infatti a quello dell'uruguaiano. 

In conclusione, la sensazione è che alla fine Spalletti andrà verso la conferma di Borja Valero nel ruolo di trequartista, perché per il tipo di partita che i nerazzurri dovranno fare sembrano essere più utili le sue qualità in quella zona del campo che in mediana; discorso analogo per Vecino, che sembra essere più incisivo, in questo momento storico, da mediano, nonostante le sue caratteristiche siano quelle che più si avvicinano al trequartista tipo di Spalletti. Insomma, se Vecino può fare meglio in senso assoluto il ruolo di trequartista, contro il Napoli, al momento nettamente la miglior squadra del campionato, può essere Borja Valero il trequartista di Spalletti. 

Sezione: Copertina / Data: Gio 19 ottobre 2017 alle 16:51
Autore: Matteo Serra / Twitter: @MattSerra5
vedi letture
Print