Dopo il gol della rinascita al Porto, il Corriere dello Sport difende la scelta dell'Inter di puntare su Romelu Lukaku e stigmatizza i tanti critici che in questi mesi hanno preso forza facendo leva sul grave infortunio patito dal belga. "Quel Lukaku sempre infortunato, più fuori che dentro, era una pista di discesa libera per gli scettici e i disfattisti da ballatoio - si legge -. Soldi buttati, ma finiamola con questi vecchi, mai che andiamo a prenderci un giovane serio. Poi basta mezz’ora. A certa gente, a certi artisti, non serve molto. Il rottame che nessuno adorava più, rinnegato come lontano parente del Lukaku prima maniera, proprio lui riprende per i capelli un’Inter sempre più incartata e la carica a pallettoni per giocarsi la qualificazione ai quarti di Champions. 
Diranno quelli che negano sempre, come consiglia l’avvocato, negare tutto anche l’evidenza, diranno che adesso è facile parlare perché ha fatto un gol. Ma sarà bene chiuderla subito con questa arrampicata sugli specchi, perché il rumore delle unghie diventa fastidioso. In mezz’ora Lukaku non si limita a segnare un bellissimo gol (dopo palo sempre suo), ma lo segna pesante e decisivo, il che conferma come certi artisti si esprimano meglio quando ci si gioca l’intero piatto, quando i risultati e le situazioni si fanno scabrosi, quando insomma quelli vaporosi evaporano e quelli duri dureggiano".

"Le minestre riscaldate, le storie che si ripetono, i ritorni di fiamma: in definitiva tutto è relativo, possono fallire e possono funzionare, inutile stabilire una stupida regola. Alcune finiscono nella malinconia, altre ricominciano come nuove. Almeno, va riconosciuto a Lukaku di non essersi pigramente accomodato nella bambagia dell’inevitabile declino: Lukaku è vivo e lotta ancora, come nei migliori anni della nostra vita. Che non sempre sono soltanto quelli passati", sottolinea il Corsport

Sezione: Copertina / Data: Gio 23 febbraio 2023 alle 10:44 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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