"Il grande cammino del Napoli non deve far dimenticare le “mancanze” di chi sta dietro. Non credo l’Inter rischi il posto tra le prime quattro, ma non può di certo dirsi soddisfatta di quello che sta facendo: 6 sconfitte in 22 partite, i pareggi contro Monza e Samp...". Daniele Adani, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, bacchetta i nerazzurri per il percorso incerto in campionato. In particolare, occhio al tema Lukaku.

Infortuni e difficoltà a ritrovare la centralità tattica avuta ai tempi di Antonio Conte: da dove partiamo?
"Cominciamo dagli infortuni. Lukaku non nasce campione, non ha la naturalezza dell’attaccante talentuoso, come può essere Dzeko, nei movimenti e nelle giocate. Il suo calcio non può prescindere dalla forma fisica e dal lavoro settimanale. Quando Lukaku sta bene, cresce anche in autostima e quindi nella tecnica, persino nel dribbling. Ma quando sta male, diventa un giocatore normale, che fatica".

C’entra Simone Inzaghi?
"Mi aspetto che anche l’attuale tecnico nerazzurro trovi il modo per incidere sulle performance di Lukaku. Come dico sempre, quando un giocatore di livello non rende secondo le attese, la colpa va condivisa anche con la guida tecnica. Mi piacerebbe che Inzaghi dicesse anche pubblicamente che tipo di lavoro vuole fare con il belga".

Col senno del poi, forse avrebbe fatto più comodo all’Inter un Dybala?
"Se vogliamo parlare di errori sul mercato, non prendere Dybala lo è stato sicuramente e a prescindere dal fatto che sia arrivato Lukaku o sia partito Sanchez. L’Inter è ultima in A sia per dribbling tentati che riusciti. Manca l’uomo che va oltre lo schema, lo si è visto anche contro la Samp. Avere un Dybala in più contro avversari chiusi a riccio ti può garantire la giocata di classe che spezza la partita".

La Joya può essere un rimpianto del passato. Sul futuro, invece, giusto o no insistere su Lukaku, nel caso ci fossero le condizioni per trattenerlo a Milano?
"Dopo un’annata così, io lo terrei proprio per non sconfessare la scelta fatta in precedenza. Lukaku non è tipo da atteggiamenti sbagliati e non può aver dimenticato come si gioca a calcio. Se ci credevi prima, non puoi smettere di farlo per un anno tribolato".

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Sezione: Copertina / Data: Gio 16 febbraio 2023 alle 08:35 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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