Missione sorpasso per l'Inter che allo Sheriff Stadion di Tiraspol ha l'occasione di superare la squadra rivelazione del gruppo D di Champions League portandosi al secondo posto alle spalle del Real Madrid, vittorioso nel pomeriggio contro lo Shakhtar Donetsk. Inzaghi, come aveva preannunciato, fa pochi calcoli in ottica derby di domenica prossima: nel consueto 3-5-2, davanti ad Handanovic gioca il blocco dei titolarissimi con il rientro di De Vrij al centro della difesa al fianco di Skriniar e Bastoni. A centrocampo torna Darmian a destra mentre Dimarco agisce sulla corsia di sinistra al posto di Perisic, in mezzo gli imprescindibili Barella e Brozovic con Vidal che fa rifiatare Calhanoglu. In attacco riecco il tandem Lautaro-Dzeko con Correa che inizia dalla panchina. Nella formazione moldava il tecnico Vernydub conferma il collaudatissimo 4-2-3-1 con i recuperi, rispetto alla sfida d'andata, del portiere Athanasiadis tra i pali e del terminale offensivo Yakhshiboev, quest'ultimo appoggiato dal terzetto di trequartisti Traoré, Kolovos e Castaneda.
E a confronto con il match di San Siro varia anche l'atteggiamento dei padroni di casa, che giocano alla maniera classica e meno spavalda. Lo Sheriff si chiude nella propria metà campo, mentre l'Inter prova a costruire pazientemente la sua trama di gioco, ma alla prima palla rubata a centrocampo ecco la ripartenza sulla sinistra con il velocissimo Cristiano, lanciato da Castaneda e autore del cross dal fondo su cui si avventa Yakhshiboev, il cui tentativo viene chiuso in corner da Bastoni. L'Inter risponde con l'occasione per Vidal all'8': il cileno sin da subito mostra di avere compiti da assaltatore e meno regista alla Calhanoglu, ma quando è servito in area dal filtrante di Dzeko pecca d'altruismo cercando l'assist al centro per Lautaro, che si coordina per tirare di prima mancando completamente il pallone.
La manovra nerazzurra parte dai piedi di Skriniar, De Vrij e Bastoni, costantemente appostati addirittura oltre la linea di metà campo, dall'altra parte lo Sheriff continua a difendersi tenendo alta la soglia dell'attenzione e con uno schieramento estremamente compatto che riduce al minimo la distanza tra i reparti. Sulla verticalizzazione di De Vrij, Lautaro viene incontro a fare da sponda per Dzeko che calcia subito da fuori non trovando per poco lo specchio. Al 30' è Bastoni sganciatosi a sinistra a crossa per il Toro che viene anticipato da Cristiano, sulla ribattuta in area c'è anche Darmian ma il suo destro anche stavolta si spegne sul fondo. I varchi verso l'area di rigore dei moldavi rimangono intasati, anche perché la difesa non commette l'errore di abbassarsi eccessivamente evitando possibili minacce sulla profondità, così al 40' Lautaro servito ancora da De Vrij prova la soluzione personale da fuori con il destro che va a stamparsi sul palo alla sinistra della porta difesa da Athanasiadis. In chiusura della prima frazione c'è tempo per un ultimo squillo isolato della formazione di casa, con il solito Cristiano che scatta sul filtrante a sinistra e viene ostruito fallosamente da Darmian, punito con l'ammonizione e sostituito subito da Dumfries all'intervallo.
Stesso copione a inizio ripresa con l'Inter che continua a dominare il gioco, portando però maggior volume di uomini in area di rigore dello Sheriff, mentre la formazione di casa comincia a dare inevitabilmente i primi segnali di sfiancamento: al 54' Vidal riconquista palla e arriva ad altezza dischetto già scortato da Dzeko, Dumfries, Lautaro, Barella e Dimarco, le linee di passaggio sono ancora intasate così il cileno opta per lo scarico su Brozovic che ha seguito l'azione ed è liberissimo al limite, il 77 nerazzurro prima finta di calciare con il sinistro e manda al bar sia Kolovos che Thill, poi trovato lo spazio per il destro mira all'angolino non lasciando scampo ad Athanasiadis. Il portiere greco non può nulla nemmeno sul raddoppio siglato da Skriniar sugli sviluppi del corner calciato da Brozovic e a seguito delle due parate consecutive sul colpo di testa di De Vrij e sul primo tentativo di tap-in dello slovacco, ma nell'azione su palla da fermo è l'intera retroguardia dello Sheriff a mostrarsi impreparata e decisamente poco reattiva. Vernydub cerca la reazione varando i primi cambi: Radeljic e Bruno entrano al posto di Kolovos e Addo, mentre a 10' dal termine è il turno di Julien che rileva Yakhshiboev.
Nell'Inter Inzaghi dopo Darmian ha richiamato in panchina anche Dimarco inserendo Perisic, poi all'81' il tecnico rivoluziona l'attacco con gli inserimenti di Correa e Sanchez per Dzeko e Lautaro. Proprio il cileno pochissimi secondi dopo l'entrata in campo approfitta del clamoroso svarione di Dulante sul lungo lancio di Brozovic (mentre lo Sheriff è sbilanciato in avanti), quindi rimasto a tu per tu con Athanasiadis firma con il destro di potenza il tris dei nerazzurri. Nel finale entra Ranocchia al posto di De Vrij e al 91' lo Sheriff trova inaspettatamente il gol della bandiera con Traoré, che sul cross su punizione di Thill svetta in anticipo su Skriniar e la piazza dove Handanovic non può arrivare. Si chiude con la squadra di Inzaghi padrona del possesso palla al 65% e 2 sole conclusioni in porta durante la partita da parte dello Sheriff (7 i tentativi totali a rete dei moldavi contro i 23 dei nerazzurri che nello specchio hanno calciato 8 volte). Si ripete la formula dominio più vittoria per l'Inter che ha imparato a essere più feroce sotto porta e meno avventata nella fase difensiva. Dopo il sorpasso a più 1 sugli avversari di giornata (meno 2 dal Real capolista) il focus si sposta nuovamente al campionato. Le indicazioni positive a tre giorni dal derby non mancano.
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