Magari è la stupidaggine del secolo, eppure in questo momento me la godo, eccome. Non per il fatto che realmente Kakà possa vestirsi a gennaio di nerazzurro, ma per le reazioni che questa voce, ad oggi estremamente improbabile, ha scatenato. Già vedo i tifosi rossoneri, ancora trainati dalla scia d’entusiasmo per gli arrivi di Ibrahimovic e Robinho, tremare all’idea di trovarsi contro il ‘loro’ Kakà nei derby futuri. Lo stesso fastidio che molti tifosi dell’Inter avvertono ormai da diversi giorni, esattamente a quando ha preso corpo il ritorno in Italia di Ibrahimovic, nella sponda sbagliata. Anzi, effettivamente non credo che le sensazioni delle due tifoserie possano essere equiparate. Ibrahimovic ha fatto tantissimo per l’Inter, ma non ha mai rubato il cuore ai tifosi della Beneamata. Tanto rispetto, ammirazione, fiducia, ma mai vero amore. Ibra non è mai stato un vero simbolo dell’Inter, per sua natura più che per mancanza di sensibilità. Kakà invece no, per 7 anni è stato il Milan in Italia e nel mondo.

Non è un caso se, quando sembrava ormai scontata la sua cessione al Manchester City (gennaio 2009), il popolo rossonero si rese protagonista di un’autentica insurrezione, leggermente più mite qualche mese dopo, quando il brasiliano fece davvero le valigie direzione Real Madrid. Ibrahimovic ha lasciato l’Inter nell’estate 2009? Nessuno ha pianto o si è strappato i capelli, al di là del malcontento per la perdita di un giocatore ritenuto indispensabile; a prevalere è stata la fiducia nei confronti di Mourinho e della squadra che Moratti, Branca e Oriali stavano costruendo. Casi simili, reazioni diverse, insomma. Per questo, oggi, l’idea che Kakà, tra quattro mesi, possa tornare a Milano e giocare con la maglia dell’Inter, produce gli effetti di una coltellata nel fianco del supporter rossonero. Inutile negarlo, la paura c’è, per quanto celata dall’esaltazione per la recente campagna acquisti. Il rischio di subire uno smacco del genere dagli odiati cugini, dopo averne messo a segno l’ennesimo (Ibra a parti invertite), non può lasciare insensibili.

Da tifoso interista, per quanto mi renda conto che al momento non è che una voce di fantamercato (che però piace al presidente...), non nascondo il mio subdolo piacere nel notare nell’altrui volto il terrore di subire un contropiede spietato. Già questo mi ripaga per lo scherno proveniente dall’altra sponda del Naviglio, dopo l’ingaggio di Ibrahimovic e le sue parole d’amore per il Milan. Tenetevelo, mi vien da dire, per noi lui rappresenta il passato già da un anno, e negli ultimi mesi abbiamo trovato agevolmente il modo di non rimpiangerlo. Però, se davvero riuscissimo a vestire di nerazzurro Kakà, sai che smacco per chi oggi se la ride pur senza aver ancora fatto nulla. Solo il pensier m’è dolce in codesto momento...

Sezione: CALCI E PAROLE / Data: Mer 08 settembre 2010 alle 15:12
Autore: Fabio Costantino
vedi letture
Print