L'Inter emetterà un bond per chiedere 280 milioni agli investitori: per spiegare nel dettaglio questa scelta da parte del club di Erick Thohir Tuttosport ha interpellato in esclusiva Mario Spreafico, esperto di obbligazioni e direttore investimenti di Schroeders Italia, società di gestione internazionale di capitali: "Da interista sono contento perché questo è un momento straordinario per raccogliere capitali".

Perché è un buon momento? 
"C'è veramente tanta liquidità in circolazione e i tassi di interesse sono bassissimi. Quindi gli investitori possono essere attirati da un prodotto finanziario come questo che per sua natura offre rendimenti elevati. Nel 2010 il Manchester United andò sul mercato con un bond da 425 milioni di dollari con 8.375% di interesse. Ora i tassi sono più bassi, ma l'Inter si dovrà comunque attestare intorno al 5%. Un buon affare con questa congiuntura. Infatti le ultime emissioni sono andate a ruba. Bisogna però tenere conto che i mercati finanziari provano un amore odio verso il calcio. Lo dimostra la volatilità estrema delle azioni dei club quotati in Borsa. Per questo motivo il club nerazzurro dovrà spiegare molto bene per quale finalità si chiedono questi soldi. Non basta dire che si intende estinguere il debito precedente. Ad esempio, la Juventus quando andò in Borsa lavorò molto bene indicando le possibilità di sviluppo economico di attività commerciali e di entertainment".

Le promesse di rafforzamento della squadra possono servire? 
"No, gli investitori vogliono informazioni su attività certe: ad esempio, il progetto di costruzione di un nuovo stadio, di un centro sportivo, idee concrete per aumentare i ricavi". 

Il valore del bond sarà superiore al fatturato dell'Inter. Può influire? 
"No. Esistono numerosi casi di bond emessi addirittura da start-up. Il mercato scommette su prodotti ad alto rendimento puntando su un'ipotetica crescita di queste nuove aziende. L'Inter può sfruttare il suo brand che è fortissimo in tutto il mondo. Può essere un problema il fatto che si tratta di un'obbligazione di entità non piccola per una società non quotata". 

Perché? 
"Gli investitori dovranno avere informazione dettagliatissime. Questo comporterà tempo perché quando una società non è in Borsa non è tenuta a rendere pubblici molti dati".

Sezione: Rassegna / Data: Sab 31 gennaio 2015 alle 08:45 / Fonte: Tuttosport
Autore: Redazione FcInterNews.it
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