Sconcerti: "Inter e Milan con 30 punti in meno dell'anno scorso sono al massimo. Ma basterà per vincere?"

Venerdì a rilento quello delle milanesi, che continuano a faticare e perdere gas. "Meglio l’Inter di pochi millimetri, forse solo per una maggiore vivacità al limite dell’insistenza. Mentre il Milan è stato lento fin dall’inizio, quasi senza idee anche nei giocatori migliori" scrive Mario Sconcerti nella sua analisi tra le colonne del Corriere dello Sport, dove parla di un campionato campionato simile ad un "lungo gioco ad handicap" con Inter e Milan che rispetto all'anno scorso "hanno nel complesso 30 punti meno della scorsa stagione, l’Inter addirittura 10". 

"Quando si pensava che le cessioni estive pesassero, non era molto sbagliato" continua la riflessione del collega: "Poi può bastare, ma quanto sale in meno potremo accettare? Un mercato, una stagione, con tutte le parole che portano dietro, stanno passando solo con un danno comune". Nelle difficoltà di trovare il gol, "fatica che rende tutti uguali", pesano le fatiche sparse qui e lì tra le varie competizioni e tra un calendario pesante e risultati che stentano ad arrivare "affiora un senso di impotenza, una rassegnazione per un significato di marginalità che abbraccia tutto. Giochiamo nel ripostiglio del grande calcio, impossibilitati a cercare l’aria, ogni anno sempre un po’ più leggeri, vendiamo sempre un po’ di più per comprare qualcosa che non ci appaga mai, in sostanza ci inganniamo. Viviamo di speranza e propaganda".

Una propaganda e una speranza che non trova riscontro nella realtà, ben spiegata invece dai trenta punti persi dalle migliori: "È stanco Barella, è stanco Dzeko, sono stanchi De Vrij e perfino Dumfries. Sono lenti Tonali e Kessie, senza slancio Diaz, perduto nel niente degli altri Giroud, sbanda l’intera difesa del Milan, abbastanza anche quella dell’Inter - si legge -. Non c’è una ragione vera, non cercatela. Sarebbe una carezza inutile": sia Inter che Milan sono al loro massimo ma "il punto è se quello che possono dare potrà bastare per vincere".