Nell'ambito dell'inchiesta sulle oscillazioni di San Siro, la Gazzetta dello Sport ha intervistato il professor Edoardo Cosenza, uno dei massimi esperti italiani sulle strutture in cemento armato e docente di Tecnica delle costruzioni all’Università Federico II di Napoli

Professore, possiamo affermare con certezza che non ci sono rischi di cedimenti delle tribune di San Siro?
"L’ultima relazione del Politecnico di Milano, supervisionata dal professor Calvi, risponde alla sua domanda: non ci sono pericoli in questo senso. Capisco che dopo il crollo del ponte Morandi c’è una sensibilità maggiore sul tema, ma si devono evitare allarmi ingiustificati. San Siro è monitorato 24 ore su 24 e questo dà ulteriori garanzie. Fatte queste premesse, restano sul campo altri aspetti, da non sottovalutare".

Ci dica.
"Vibrazioni, oscillazioni, caduta calcinacci e altre cose simili sono da noi definiti come problemi d’uso. Ora, le oscillazioni sono un fatto fisiologico su strutture simili e se rientrano in un determinato range non creano allarme. Nel video dell’inaugurazione del Millennium Bridge si vedono ondeggiamenti spaventosi, ma erano assolutamente nella norma. In questi casi, però, si può intervenire per ridurre al minimo l’impatto, anche visivo, sulle persone".

Ma è normale che uno San Siro tremi?
"Sì, il movimento simultaneo di tante persone causa questi effetti".

In Italia abbiamo però stadi vecchi?
"Vero, ma alcuni sono magnifici anche dal punto di vista architettonico, penso a quello di Firenze. San Siro è un’istituzione, ci sono stato diverse volte da tifoso, proprio nel terzo anello. Non vedo problemi di sicurezza, almeno sul calcio perché sui concerti sarei più cauto. A Milano ci s’interroga sulla possibilità di costruire un nuovo stadio. Beh, credo che il discorso esuli dalla sicurezza, perché i minus sono altri".

Quali?
"Non è molto comodo, e forse neppure sicuro, far defluire gli spettatori del terzo anello attraverso delle torri, con spazi angusti. Chi soffre di claustrofobia può avere serie conseguenze. E’ solo un esempio, ne avrei altri. Insomma, la struttura è obsoleta rispetto alle esigenze moderne. E questa è una riflessione da tifoso...".

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Sezione: Rassegna / Data: Gio 09 maggio 2019 alle 10:39 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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